L’ombra

Quando nasciamo, veniamo scaraventati “nell’ombra”, dove sperimentiamo l’illusione del tempo e dello spazio e il “limite” in sé.

E’ in questa illusione che “giochiamo a dadi con D.”(*) nella speranza di provare a essere senza l’illusione del limite spazio-temporale.

Con la morte veniamo tolti dall’ombra, dove non esiste ne tempo ne spazio ma solo energia e movimento, allora possiamo decidere di fare un altro viaggio nell’ombra oppure no, l’ombra in se permette una più sottile differenziazione, che altrimenti non sarebbe possibile. La differenziazione nell’ombra permette l’ individuazione che persiste dopo la morte, se vogliamo cambiare qualcosa dell’individualità dobbiamo tornare nell’ombra (fare esperienza esistenziale) con i vantaggi e i rischi che questo comporta, in termini di collocazione qualitativa energetica più alta o più bassa da cui deriva un “movimento” più veloce e ritmico (entropicamente verso l’ordine) o meno (verso il disordine).

(*) A. Einstein: D. non gioca a dadi.