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aspetti importanti per la psicomeopatia l’acqua come impronta del rimedio?

Emilio del Giudice fisico ricercatore

Conferenza Milano 2013

Cercherò di spiegare con questa fraseologia che cosa si intende ed entrerò subito in argomento, vorrei anche dire una cosa: che l’approccio che vi sto per descrivere non è affatto un approccio, come si dice, eretico ma trova le sue radici nelle origini della scienza moderna sia essa la fisica, sia essa la biologia, la fisica chiamata in gioco è la fisica quantistica la biologia chiamata in gioco è la biologia che si occupa del funzionamento degli organismi nella loro unitarietà, nella loro complessità e non analizzati nelle molecole componenti perché sapete, la scienza moderna si è comportata seguendo quello che fa un bambino intelligente quando gli si regala un giocattolo cioè all’inizio gioca con quel giocattolo secondo le regole scritte nel foglio illustrativo del giocattolo e questa è la scienza più antica che è essenzialmente descrittiva però se il ragazzo è intelligente vuole vedere com’è fatto dentro il giocattolo lo smonta, lo rompe va a vedere i pezzettini di cui è fatto e questo è l’approccio atomistico cioè si va a vedere noi abbiamo il gatto per esempio ma il gatto da chi è fatto? il gatto è fatto di cellule le cellule sono fatte di organelli gli organelli sono fatti di aggregati molecolari gli aggregati molecolari sono fatti di molecole le molecole sono fatte di atomi gli atomi sono fatti di nuclei ed elettroni i nuclei sono fatti di protoni e neutroni i protoni e i neutroni sono fatti di quark e così via secondo un programma che potremmo chiamare matrioska c’è il contenuto nel precedente benissimo questa parte della scienza ha avuto un grande successo ha raggiunto i suoi obiettivi perché noi per esempio nel campo della biologia siamo in grado oggi per moltissimi processi biologici di dire quali sono le sequenze di reazioni chimiche di processi molecolari che stanno al di sotto di quell’atto biologico e quindi ricondurre ai componenti molecolari il funzionamento dell’insieme però non abbiamo finito il percorso della scienza non si ferma qui va oltre e qual è lo stadio successivo? lo stadio successivo è il seguente supponete che uno mi dia nel cavo di una mano tutte le molecole di cui è fatto il gatto e mi dice adesso fammi il gatto cioè vedere dati i componenti come l’intero organismo emerga dalla dinamica di questi componenti e questo è lo stadio in cui siamo oggi che è cominciato ovviamente è ancora lontano dall’essere esaurito comunque è la strada che cerchiamo di percorrere allora a questo punto noi ci dobbiamo chiedere qual è la dinamica che fa sì che il gatto sia il gatto perché tutte queste molecole come fanno a cooperare in modo da produrre il funzionamento macroscopico dell’organismo vivente bene e qua abbiamo un primo grande mistero da affrontare e da cercare di risolvere cioè se io prendo un insieme di molecole indipendenti l’un l’altro che non hanno relazione l’altro e le metto in un ambiente ristretto per esempio in un reattore chimico industriale e le lascio a loro stesse queste molecole si incontrano fanno reazioni chimiche in tutti i modi possibili perché le molecole fondamentalmente sono esseri poligami cioè una data molecola non disdegna interazioni con chiunque altra naturalmente e a seconda delle molecole che le incontra fa reazioni chimiche diverse come risultato se io prendo un insieme di molecole indipendenti e le metto nello stesso ambiente ripeto per esempio un reattore chimico industriale queste le fanno di tutti i colori e quindi il risultato finale è un magma di specie molecolari diverse dopodiché per l’imprenditore chimico che ha messo su quel reattore chimico industriale c’è l’ultimo stadio del processo che è quello di estrarre da questo magma la specie molecolare voluta e buttare via tutto il resto e questo è all’origine del problema grave dal punto di vista dell’ecologia dei rifiuti chimici industriali perché? Perché quando un insieme di molecole interagisce non fa soltanto la reazione che noi auspichiamo per i nostri scopi pratici ma ne fa tante altre e i risultati di queste altre interazioni dà luogo a specie molecolari non volute che quindi vanno eliminate quindi l’estrazione della specie molecolare voluta è la parte finale ineliminabile di ogni processo chimico industriale 

Se adesso passiamo invece alla chimica del vivente vediamo che questo problema non è così grave come nel caso della chimica industriale perché? Perché la quantità di rifiuti chimici cioè di specie molecolari non volute che si produce all’interno di un processo biologico è molto piccola cioè è come se le molecole quando sono all’interno di un organismo vivente da poligame che erano diventano monogame o quasi almeno monogame all’interno di un certo ciclo biologico cioè in ogni ciclo biologico le reazioni seguono dei codici chimici di cui il più noto è il primo a essere stato scoperto è il codice genetico ma non è l’unico c’è il ciclo di Krebs cioè in tutti i processi poniamo la respirazione visto che citavo Krebs le molecole la molecola “A” data incontra interagisce solo con la molecola “B” e non con le altre molecole che pure sono compresenti le quali entrano in gioco secondo un ordine spaziale e temporale ben preciso allora la domanda sorge spontanea qual’ è la dinamica fisica che dà luogo a questo ordinamento? cioè come mai la molecola A interagisce se la fa in linguaggio volgare soltanto con la molecola B e se per avventura la molecola C gli passa davanti come è possibile all’interno di un regime diffusivo in cui le molecole si muovono in modo indipendente dice no, tu no io sono già fidanzato con B con C non ho niente a che spartire questa è una metafora per esprimere però qualcosa che accade cioè qual è la base fisica la legge fisica che fa sì che la molecola A interagisca selettivamente con la molecola B e non con la molecola C questo è un problema che si presenta alla biochimica adesso vediamo nell’armamentario perché io vi propongo un approccio conservatore un approccio in cui farò uso soltanto delle leggi note della fisica e non farò riferimento a ipotesi ancora da scoprire nell’armamentario dei concetti conosciuti della fisica esiste qualcosa che ci può aiutare a risolvere questo problema la risposta fortunatamente è positiva gli autori di questa risposta hanno ricevuto all’inizio del 2000 quindi una decina di anni fa il premio Nobel.

 La metodica da loro suggerita è già in uso comincia a essere in uso nella chimica industriale e si fonda sul seguente chiamiamolo teorema dell’elettrodinamica il teorema è il seguente supponiamo di avere un campo elettromagnetico esteso cioè che riempie una certa regione dello spazio che oscilli con una certa frequenza F0 supponiamo che dentro la regione occupata da questo campo ci siano due molecole A1 e A2 una che oscilla con frequenza F1 l’altra che oscilla con frequenza F2 bene, stando così le cose il campo prodotto da ognuna delle due molecole interagisce col campo di background preesistente e da luogo a un’interazione la quale da luogo a una forza attrattiva o repulsiva dipenderà, adesso lo vedremo dalle frequenze tra le due molecole il cui risultato finale è il seguente però quindi veniamo al concreto se le tre frequenze sono diverse tra di loro questa forza è molto piccola e quindi in prima approssimazione la possiamo trascurare perché è più piccola di tutte le altre forze che entrano in campo in particolare le forze statiche tra molecole però con una significativa eccezione se le tre frequenze sono uguali adesso chiarirò cosa vuol dire uguali se le tre frequenze sono uguali le due molecole si attraggono con una forza molto grande a una distanza anch’essa grande la distanza è l’estensione del campo elettromagnetico cioè se le due molecole stanno dentro il campo elettromagnetico e questo campo elettromagnetico è esteso il range della forza con cui le due molecole si attraggono è uguale alla taglia di estensione del campo elettromagnetico quindi questo vuol dire che le due molecole per interagire non hanno bisogno di arrivare a un contatto intimo come è inevitabile se uno immagina una dinamica che si fonda sul moto casuale delle molecole quindi il regime diffusivo sul fatto che le molecole hanno una certa chance di collider di urtarsi e una volta che entrano in intimo contatto le forze a corto range responsabili dell’interazione chimica entrano in gioco e assicurano il contatto naturalmente se il meccanismo alla base della biologia fosse questo le reazioni sarebbero estremamente lente mentre noi sappiamo che i processi biochimici sono molto veloci sono più veloci delle corrispondenti reazioni chimiche tra le stesse molecole che accadano in vitro allora cosa è che garantisce questa velocità? il fatto che tra le molecole emergano interazioni a lungo range cioè le molecole le due molecole in questione anche se stanno a distanza di un micron tra di loro però questo micron è riempito dal campo elettromagnetico esterno si attraggono e si attraggono solo se risuonano quindi è come quando uno si chiama col telefonino io posso chiamare col telefonino se faccio il numero giusto una persona che sta a Londra e le altre persone pur esse dotate di telefonino che stanno a Parigi a Bruxelles a Zurigo a Torino eccetera non mi disturbano perché? perché non risuonano col mio telefonino quindi in questo senso questo meccanismo è un meccanismo che spiega uno la selettività degli incontri cioè si incontrano solo molecole capaci di risuonare tra di loro e col campo di background primo punto secondo punto spiegare perché l’interazione può avvenire a distanza cioè questa scelta questa selezione può avvenire anche se le molecole non sono in intimo contatto purché siano all’interno di questo campo di background benissimo questo procedimento viene usato comincia ad essere usato anche nella chimica industriale e corrisponde a questo fatto supponete che io abbia in soluzione per esempio in soluzione apposta un insieme di numerose specie molecolari e io ne voglio estrarre voglio estrarre i componenti solo di una specie molecolare allora sparo dentro questa soluzione un raggio laser che ha esattamente la frequenza di oscillazione della specie molecolare voluta allora le molecole appartenendo a questa specie sono attratte all’interno del raggio laser tutte le altre che non risuonano sono ignorate restano dove erano dove che la pressione di radiazione del fascio laser spinge queste molecole in una certa direzione io le posso raccogliere tra parentesi questo metodo oggi è adoperato allo Salamos per esempio per estrarre l’uranio 235 dall’uranio naturale un tempo si usavano le centrifughe adesso invece si usa si manda un raggio laser che è capace di risuonare col nucleo di uranio 235 ma non con quello dell’uranio 238 e l’uranio 235 viene estratto quindi ormai si tratta di procedure che vengono usate nella pratica la nostra idea che risolve quindi il mistero che vi ho accennato prima è che anche la vita faccia uso di questo meccanismo cioè che attraverso un campo di background di cui ora vedremo quale possa essere l’origine questo campo di background attira le molecole che appartengono che risuonano col campo queste si incontrano tra di loro fanno la loro reazione chimica e a questo punto tutte le nozioni della biochimica sono giuste cioè il problema che deve aggiungermi è come fanno a incontrarsi queste molecole una volta che si sono incontrate i testi di biochimica sono assolutamente giusti si incontrano fanno una reazione chimica e poi che succede? siccome ogni reazione chimica produce in senso algebrico un’energia cioè può emettere o assorbire in senso algebrico libera dell’energia questa energia viene assorbita dal campo elettromagnetico circostante che in conseguenza cambia la sua frequenza cambiando la sua frequenza non attira più le specie molecolari che attirava prima ma ne attira altre per cui abbiamo uno schema dipendente dal tempo uno schema in cui a seconda dello scorrere del tempo ho un insieme che si evolve di reazioni chimiche però a questo punto sorge spontanea la domanda si ma nel caso dell’organismo biologico chi mi da questo campo elettromagnetico di background capisco che negli esempi citati nella chimica industriale questo campo lo fornisco dall’esterno con un portumilaser ma nel caso della biologia chi è che mi fornisce questo campo il quale una volta che è presente ovviamente col valore della sua frequenza di oscillazione variabile nel tempo fa da direttore d’orchestra e quindi decide in ogni istante quali sono le specie molecolari che entrano in gioco e come si attirano un’ultima cosa prima di rispondere a questa domanda che vuol dire che le frequenze sono uguali usando e quindi qua credetemi per fede perché vi cito solo risultate dell’ottica quantistica l’interazione è possibile se la differenza perché in natura è impossibile che due numeri siano esattamente uguali cioè che abbiano tutto l’infinito numero di decimali dopo la virgola uguale cioè a un certo punto ci sarà un decimale che sarà diverso allora dirò che due frequenze sono uguali se la loro differenza è minore del rumore termico cioè di KT cioè se io ho due oscillatori che oscillano con frequenze la cui differenza è minore di KT dato che quando si stabilisce la risonanza il sistema va a un minimo d’energia risparmia energia è dato che in natura esiste il principio che si tende sempre al minimo di energia io dico scherzando dato che io sono napoletano che Dio ha creato il mondo dopo aver passato una settimana in vacanza a Napoli perciò ha enunciato il principio che le configurazioni che la natura genera sono quelle che richiedono la minor quantità di energia allora dato che lo stabilirsi della risonanza produce un minimo di energia è dato che adesso torneremo sull’argomento gli oggetti quantistici perché ormai dobbiamo accertare che la fisica quantistica è la fisica giusta fino a prova contraria gli oggetti quantistici sono capaci di oscillare di fluttuare e quindi fluttuando sono capaci di esplorare le possibilità che gli sono aperte fluttuando le molecole scoprono che c’è una configurazione che assicura un risparmio di energia allora la seguono e dove si appropriano dell’energia necessaria dal rumore termico evidentemente infatti questa è la ragione per cui quando un laser funziona questo è ben noto quando un laser funziona l’ambiente si raffredda perché? perché per funzionare il laser cioè per eguagliare tutte le frequenze che in principio sono diverse e devono diventare uguali ruba energia l’ambiente e quindi lo raffredda questo fenomeno è noto ai tecnici come laser cooling e esiste in natura fa parte della motivazione del premio Nobel per e gli altri l’hanno scoperto quindi vuol dire che quando parlo di risonanza vuol dire che gli oggetti che devono risuonare hanno delle frequenze la cui differenza è più piccola di KT cioè del rumore termico adesso vediamo a chi nel organismo biologico può fornire il campo elettromagnetico di background che è il direttore d’orchestra di tutta questa situazione e la risposta è l’anticipo sono le molecole d’acqua le quali formano e anche questo è un mistero da chiarire la grande maggioranza dei componenti molecolari di ogni organismo vivente cioè dal punto di vista è la massa l’acqua forma è una percentuale tra il 60 e il 70% della massa totale dell’organismo vivente però questo non vuol dire molto questo oggetto perché dal punto di vista del chimico quello che conta è il numero di molecole non qual è la loro massa vi faccio un esempio supponete che io faccio un sistema formato da un sistema ugual numero di molecole A e B un sistema fatto di due specie molecolari e prendo un ugual numero di molecole A e B ma supponete che A pesi 1 e B pesi 10 un’opportuna unità allora se io vado a considerare la massa avrò che A rappresenta il 10% della massa e B rappresenta il 90% ma questo non rende l’idea perché? perché in realtà il numero di A e di B è uguale quindi io devo considerare non la massa ma la concentrazione molare cioè il numero di molecole che ho involto se io passo al numero di molecole dato che la molecola d’acqua è una molecola molto leggera mentre le altre biomolecole sono piuttosto pesanti molto più pesanti della molecola d’acqua il risultato è che le molecole d’acqua sono dell’ordine del 99% del totale delle molecole che ci compongono allora uno si può chiedere e com’è che i biologi sanno tutto dell’1% che comprende acidi nucleici proteine vitamine ormoni tutte le molecole che i biologi studiano e invece il 99% delle molecole è considerato quantité negligible anzi si usa dire che se un certo agente fisico o chimico non svolge un ruolo importante in un processo biologico si dice quella è acqua fresca ti ha dato acqua fresca acqua fresca noi siamo fatti per il 99% di acqua fresca acqua calda acqua a 37° insomma vabbè non so se è fresca o se è calda comunque di acqua e quindi il non è da trascurare ci possiamo chiedere ma perché viene trascurata l’acqua un’ipotesi può essere che dato che nella biologia moderna vige il concetto della chimica come dinamica sottostante la biologia allora si pensa che un componente molecolare è importante se ha una certa reattività chimica cioè se fa delle reazioni chimiche significative mentre dato che l’acqua ha una reattività chimica modesta molto minor si entra nei processi di idrolisi che sono pure importanti però è molto meno importante delle proteine dal punto di vista chimico uno la trascura dicendo non fa grandi reazioni chimiche si ma è il 99% del totale cosa fa allora l’acqua? a questo punto veniamo alla nostra risposta allora insieme a tanti colleghi io sono solo uno dei tanti abbiamo esaminato le proprietà collettive di un insieme di molecole d’acqua e poi è importante la fisica quantistica perché vedete qual è la più fondamentale differenza mi avvio alla conclusione qual è la più fondamentale differenza tra la fisica classica e la fisica quantistica? nella fisica classica gli oggetti sono considerati fondamentalmente inerti infatti non a caso il principio di inerzia è fondamentale cioè si dice che un oggetto purché isolato muta il proprio stato di moto solo se è soggetto a una forza cioè vuol dire che se io non tiro o spingo una data molecola quella si muoverà di moto rettilinea uniforme per l’eternità e quindi non va incontra un’altra molecola gli dico ma io sono fatto di molecole che un giorno quando si sono incontrate come hanno fatto a incontrarsi? o c’è un demiurgo che ha preso la mira e ha deciso fin dall’inizio quindi questa sarebbe una visione provvidenzialistica che le molecole di cui io sono composto si dovessero incontrare un certo momento oppure non c’è soluzione e infatti nell’ambito della fisica classica la vita è un fenomeno incomprensibile perché? perché tutto dipende dalla forza esterna cioè ci vuole un agente esterno l’auto organizzazione non è concepibile e quindi se volete da un punto di vista contrariamente a quello che i filosofi positivisti pensano la fisica classica è inseparabile da una concezione religiosa dell’universo e perché? perché ci vuole il creatore altrimenti se non c’è la forza esterna le molecole non si incontrano e quindi invece nella fisica quantistica gli oggetti non possono non fluttuare cioè la differenza come diceva il mio defunto amico Giuliano Preparata la differenza tra un oggetto classico e un oggetto quantistico è che un oggetto classico è come un alpino sobrio solido sulle sue gambe che può camminare anche su una cresta di montagna senza cadere perché non sbanda invece l’alpino quantistico è lo stesso alpino che però ha bevuto un litro di grano e quindi sbanda oscilla se trova un’occasione di cadere la coglie e siccome cadere vuol dire andare in uno stato di minore energia mentre un sistema classico va in uno stato di minore energia solo se ci sbatte contro un oggetto quantistico lo trova da sé la situazione di minima energia proprio perché oscilla ma siccome gli oggetti fisici sono fatti di cariche elettriche nuclei cioè gli atomi sono neutri ma sono fatti di componenti cariche cioè nuclei elettroni i quali oscillano indipendentemente gli uni dagli altri anche se sono legati da forze quindi stanno vicini però non sono obbligati a muoversi in fase quindi si muove in modo indipendente quindi come risultato le oscillazioni delle molecole producono automaticamente un campo elettromagnetico adesso questo campo elettromagnetico in una prima visione della natura che è durata alcuni decenni nella prima metà del novecento si suppone che si mediassero a zero quindi fossero fluttuazioni che si mediavano a zero e alla fine non producevano niente di importante però nella seconda metà del novecento partendo dal lavoro di alcuni pionieri che poi sono diventati sempre più numerosi e oggi forse se non sono proprio ancora la maggioranza sono comunque un grosso gruppo scoprono che cosa che questi campi non si mediano a zero ma sotto opportune condizioni possono dar luogo a un campo permanente e qua vi cito un teorema che ha all’origine molte persone non uno la persona che gli ha dato la formulazione finale è stato Giuliano Preparata che però non è l’unico autore posso mettere almeno quindici nomi in fila di persone che un pezzo per volta hanno dimostrato questo teorema che discende se volete dalla fisica del laser che dice la cosa seguente se io ho un insieme e poi ve lo mostrerò con una metafora come funziona il teorema richiede la matematica però io mi aiuterò con una metafora per farvelo capire intuitivamente se io ho un insieme di particelle accoppiate col campo elettromagnetico e che oscillano quindi quando la densità supera un certo valore soglia e la temperatura sta al di sotto di un certo valore critico lo stato di minima energia quindi lo stato che il sistema ricopre non è più lo stato in cui queste molecole sono indipendenti tra di loro e hanno una loro individualità ma viceversa è uno stato che nel gergo dei fisici si chiama stato coerente in cui tutte le molecole si muovono a ritmo come in un corpo di ballo formano un’unità perché i vari campi che ognuno emette si saldano tra di loro e danno luogo a un unico campo come nella musica da camera in cui avete diversi suonatori i quali all’inizio suonano in modo indipendente poi si ascoltano gli uni con gli altri accordano le loro emissioni sonore e alla fine esce un concerto armonico questo è quello che accade vi dico come si può immaginare questa cosa e poi finisco perché è chiaro una volta che ho dimostrato che c’è un campo elettromagnetico sottostante poi il mistero della biochimica e dell’ordine biochimico si capisce alla luce del teorema che ho detto all’inizio allora vediamo come accade il processo allora prima cosa osserviamo una dissimmetria che esiste in natura parlo di atomi che magari con le molecole non so è più complicato quanto è grande un atomo? più o meno un atomo è grande alla taglia di un angstrom un angstrom è un centomilionesimo di centimetro quindi la taglia ogni atomo può esistere in più configurazioni cioè gli elettroni il nucleo si possono mettere in diverse configurazioni.

Come se ogni tanto si accendesse una lucetta. La notte classica è la notte nera, che più nera non si può. La notte quantistica è una notte punteggiata da lucette, da lampi.

Questo è bene assodato sperimentalmente. Non vi sto a dare i dati, ma li trovate sui libri di fisica. Questa è fisica ortodossa, ultra ortodossa.

Adesso supponete che l’atomo possa fare a questo punto delle fluttuazioni tra le sue varie configurazioni usando i quanti che escono dal vuoto. Che energia debbano avere questi quanti? La tipica differenza d’energia tra due differenti configurazioni atomiche è dell’ordine di alcuni elettronvolt. L’elettronvolt è l’unità di misura dell’energia atomica.

Allora ci vuole un fotone di alcuni elettronvolt, fissiamo un numero, di 10 elettronvolt per fare avvenire la transizione. Risposta, quanto è grande un fotone di 10 elettronvolt? La grandezza di un fotone è la lunghezza d’onda dell’onda. La lunghezza d’onda è la distanza dentro la quale si può trovare il quanto.

Quanto è la lunghezza d’onda di un fotone di 10 elettronvolt? Risposta, 1200 elettronvolt. 1200 elettronvolt. Cioè lo strumento, il fotone, capace di fare avvenire una transizione dentro un oggetto grande, un angstrom, è 1200 volte più grande dell’oggetto medesimo.

Capite? Questo è molto importante. Perché? Perché un fotone di 1200, grande 1200 angstrom, dentro 1200 angstrom di taglia, quante altre molecole ci stanno? Non ce n’è una sola. Capite? Quindi l’approssimazione di Feynman, per cui si fanno i calcoli considerando una particella e un fotone, corrisponde a una situazione di una particella infinitamente sola.

Ma se io considero che, per esempio, consideri il vapore d’acqua a 100 gradi e un’atmosfera, dentro lo spazio del fotone che vi ho detto ci stanno 20.000 molecole, allora vuol dire che se un fotone emerge dal vuoto non interagisce con una sola molecola, ma interagisce simultaneamente con 20.000 molecole, quindi ha un’azione intrinsecamente collettivizzante. E quindi costringe 20.000 molecole a muoversi a ritmo, a oscillare a ritmo. Capite? Quindi qual è intuitivamente l’origine del teorema che vi ho detto? Sta proprio in questa dissimmetria di taglia tra i fotoni e le molecole.

Come conseguenza se le molecole sono numerose a sufficienza, il campo che corrisponde all’eccitazione di ognuna organizza simultaneamente anche le molecole vicine. Quindi si crea una situazione tipo orchestra da camera, in cui in breve tempo tutte le molecole che stanno in quel volume si muovono a ritmo. Quindi sono passato dal rumore alla musica, dal caos alla danza.

Non ho più un insieme caotico, e questo vi spiega in natura la transizione, perché voi sapete che in natura la materia esiste in vari stati di aggregazione. Ad alta temperatura, quindi quando dobbiamo supporre che questo fenomeno non accada, c’è il gas. La parola gas è la contrazione della parola caos, inventata dall’alchimista olandese Van Elmond nel 600, e lui con la parola gas intendeva un insieme caotico di atomi.

Però se abbassiamo la temperatura e corrispondentemente la pressione, la densità cresce, io posso arrivare alla soglia in cui scatta il teorema, e a questo punto le molecole non formano più un insieme caotico, ma formano un corpo di ballo, cominciano a danzare, oscillando tra due configurazioni diverse, e ho ottenuto il liquido. Sapendo come vanno le cose, vi devo dire che il liquido è quello stato della materia in cui la coerenza coinvolge gli elettroni, cioè la nuvola elettronica attorno ai nuclei, mentre il solido è quando la coerenza coinvolge anche i nuclei. Quindi nel liquido, in particolare nell’acqua liquida che è quella che ci interessa, sono le nuvole elettroniche quelle che oscillano in fase.

L’acqua è speciale, questa è una teoria universale riguardo a tutte le specie molecolari. Che cosa ha di speciale l’acqua? E con questo concludo e vi saluto. Il fatto che sulla base dei calcoli che abbiamo fatto, l’oscillazione avviene tra una configurazione in cui tutti gli elettroni sono strettamente legati ai loro nuclei e quindi ci vogliono 12 elettronvolt e mezzo di energia per tirar fuori un elettrone.

Quindi l’acqua nello stato fondamentale è un ultra isolante, cioè gli elettroni non gli dà neanche a spararla, e invece un altro stato in cui c’è un elettrone per molecola che è quasi libero e ha le soglie della libertà. E questo è quello che c’è di speciale. E quindi la molecola d’acqua e tante altre, tutte insieme, collettivamente oscillano in questa situazione.

Come risultato? Nell’acqua liquida si forma un reservoir di elettroni quasi liberi. Perché? Perché mentre nel gas gli elettroni sono fortemente legati ai nuclei e quindi non c’è modo di farli uscire, nell’acqua liquida invece abbiamo questa situazione. Questa situazione in cui nell’acqua liquida è possibile cedere elettroni.

Infatti tutti i fenomeni di electronic transfer studiati da Marcus, che per questo ha avuto il premio Nobel qualche anno fa, mostrano che nell’acqua liquida esistono elettroni quasi liberi. Addirittura abbiamo collaborato recentemente ad un esperimento in cui facciamo vedere che si può ottenere dall’acqua pura una corrente elettrica. Acqua pura priva di ioni, è ionizzata, quindi non è una corrente ionica.

E del resto, pensate, c’è un fenomeno plateale che mostra questo, che è il fulmine. Il fulmine viene dalle nuvole. Le nuvole sono insieme di goccioline d’acqua pura.

Nelle nuvole non ci sono né idrocarburi né reattori nucleari. Nei nuclei sono goccioline di acqua pura. Eppure da queste goccioline di acqua pura escono, possono uscire in opportune condizioni, scariche elettriche tremende con grande emissione di energia.

Qual è il meccanismo che fa sì che una gocciolina d’acqua, che in principio dovrebbe tenersi stretti i propri elettroni, se le molecole stessero sempre nello stato di minima energia, invece li danno via con così grande facilità e in così gran numero? Questo è possibile solo se c’è un processo fisico che fa sì che un elettrone per molecola diventa quasi libero. E questo processo è l’oscillazione coerente. Infatti, voi mi insegnate che la maggior parte delle reazioni in interesse biologico sono reazioni ossido riduttive, che corrispondono al fatto che c’è un elettrone che cambia casa.

Ci sono molecole che danno via con facilità elettroni. In questo senso, il meccanismo che è stato impropriamente chiamato memoria dell’acqua è il fatto che nell’acqua è possibile accendere oscillazioni elettromagnetiche di frequenza tale che sono capaci di attirare specifiche specie molecolari. Se l’acqua diventa il fondamento di questo campo elettromagnetico di background, lo produce spontaneamente.

In più, grazie al fatto che ci sono questi elettroni quasi liberi, questi elettroni quasi liberi possono ricevere l’energia esterna, l’energia ambientale e da luogo a oscillazioni specifiche che si sovrappongono all’oscillazione coerente, così come preconizzava Prigogine e prima di lui il biologo Zegniorghi. Su questo argomento ho fatto un articolo insieme a un defunto amico qui toscano che si è lavorato a Firenze, Enzo Tiezzi. Abbiamo scritto un articolo su come funziona questo afflusso, questo fatto che la struttura coerente dell’acqua è capace di prendere dall’ambiente esterno dell’energia e trasformarla in energia di oscillazione coerente che da luogo a frequenze di oscillazione specifiche e quindi da luogo a una struttura informativa.

Cos’è la struttura informativa? Che ci dice quali molecole vengono attirate. Cioè ogni frequenza, ogni segnale che corrisponde a un’oscillazione di frequenza ben definita ci dice quale molecola ha quella frequenza di oscillazione e quindi quale molecola viene attirata. Quindi ne concludiamo che i processi molecolari all’interno della materia vivente sono governati da una struttura elettromagnetica formata da oscillazioni di specifica frequenza.

Questa frequenza varia col tempo e da luogo alla scelta di diverse sequenze di molecole che vengono chiamate in gioco. Questa struttura, cioè questo fatto che esiste un governo elettromagnetico della chimica che a sua volta ha influenzato la chimica a medesimo perché quando avvengono le reazioni chimiche la frequenza delle oscillazioni elettromagnetiche cambia. Quindi chimica e elettromagnetismo si intrecciano in questo senso tra di loro.

Nessuna delle due è più importante dell’altra ma cooperano. È stata verificata, l’esperimento di cui parlerà il collega qui vicino da Montagnier, il quale fondamentalmente cosa ha fatto? Ha sospeso in acqua delle sequenze di DNA, le specifiche sequenze. Ha osservato che quando la diluizione raggiungeva certe soglie, cioè, so che il professor Dey è molto interessato a Lord Macy, quindi questo fatto che sto per dire può essere un suggerimento di Lord Macy, cioè se io ho, ogni molecola emette campi di una certa lunghezza.

Se questi campi si sovrappongono tra di loro ci può essere un’interferenza negativa per cui si cancellano, per cui se la concentrazione di molecole è grande allora il risultato è che il segnale elettromagnetico si cancella. Se però la concentrazione scende al di sotto di una soglia, tale fissata da quale fatto? Dal fatto che la distanza tra due molecole vicine è uguale alla lunghezza d’onda del campo elettromagnetico che viene emesso, allora questo fenomeno di interferenza negativa non avviene, le onde si sommano e danno luogo a un effetto elettromagnetico. Quindi c’è un effetto quando la concentrazione è al di sotto di una soglia e questo effetto sparisce quando la concentrazione è al di sopra di una soglia.

Questo è accaduto anche nell’esperimento di Montagnier, cioè lui ha osservato che se le molecole di DNA erano troppo dense, cioè la diluizione non cedeva, non si osservava nessun segnale, ma aggiungendo acqua e quindi aumentando la diluizione si raggiungeva una soglia per cui avendo messo la provetta in una bobina, nella bobina appariva una corrente elettrica che corrispondeva a un campo di una certa frequenza. Adesso, e questo è il punto interessante, si prende questo segnale, lo si manda per via telematica a mille chilometri di distanza in maniera da evitare accuse di contaminazione molecolare. Per esempio da Parigi lo si manda a Benevento, dove è stato riprodotto l’esperimento.

Quindi quello che arriva è un segnale elettromagnetico, perché Internet non trasmette molecole, quindi non ci sono state contaminazioni molecolari, perché l’esperimento numero uno, cioè la captazione del segnale da una sospensione di molecole di DNA sospese in acqua è avvenuto a Parigi. Da lì il segnale captato dalla bobina è stato spedito a Benevento, quindi non è arrivata nessuna molecola, ma sono arrivati questi segnali elettromagnetici. A questo punto, se io a questi segnali elettromagnetici do una bobina all’interno della quale c’è una provetta, dove dentro la provetta c’è dell’acqua pura, adesso dentro quest’acqua pura io faccio cadere un kit PCR, i chimici capiscono di che si tratta, cioè in parole povere, butto nell’acqua i monomeri, le materie prime di cui è fatto il DNA, più il catalizzatore che li fa reagire, tempo qualche ora, compare all’interno di questa seconda provetta esattamente le stesse sequenze di DNA e non altre di quelle che stavano a Parigi e che hanno dato luogo al segnale.

Capite? Cioè vuol dire che è quel segnale elettromagnetico che organizza, nei termini che ho detto all’inizio, la trazione chimica tra le molecole. E questo esperimento è stato riprodotto, oltre che fatto dalla montagna, è stato riprodotto in tre università, è in corso l’esperimento in una quarta e, ripeto, il fatto che la seconda provetta sta a centinaia di chilometri di distanza dalla prima, esclude l’ipotesi che si possa essere trattato di volgare la sporcizia dell’esperimento, cioè di contaminazione molecolare. E va bene, io credo di non avere altro da dire.