f-psicoarchitettura contributi 32
Il ruolo della coerenza nella respirazione
Partiamo dalla fine 800 inizi del novecento in cui, insieme a tante altre cose, ci fu nella biologia, proprio nel campo della biologia, lo scontro tra due partiti. Il partito delle molecole e il partito cosiddetto vitalista, espressione che poi, nel secolo successivo, è stata usata da molti cosiddetti grandi menti come un’espressione di disprezzio.
Le due scuole si concentravano, la scuola vitalista sul fatto che la materia vivente era caratterizzata da un comportamento unitario, cioè sostanzialmente non analizzabile in eventi singolari, finché ovviamente rimaneva il carattere vivente. L’analizzabilità in termini singolari, molecolari, diventava possibile solo dopo la morte dell’organismo in questione. I capi scuola di questa scuola stanno in Germania, partono da Weber, Fechner (fondatore della psicofisica), autori di un famoso principio, il principio del minimo stimolo, che vuol dire che per avere un grande effetto su un organismo vivente lo stimolo deve essere il più piccolo possibile, mentre invece stimoli grandi possono avere effetti spettacolari transitori, ma certamente nel lungo periodo sono dannosi per l’organismo.
Questo è il principio. Poi ci stavano personaggi come Drisch e da questi nacque poi la scuola rossa in cui si mise in evidenza che tutti gli organismi viventi, finché viventi, emettevano delle forme di radiazione di tipo elettromagnetico estremamente deboli, quindi non immediatamente percepibili dalla tecnologia esistente, che però svolgevano una funzione di direzione, per esempio quando questa radiazione emessa da una radice di una pianta colpiva un’altra radice, generava nella radice colpita nuovi processi biologici, quindi è un’azione efficace ed è possibile che attraverso queste radiazioni i vari organismi viventi si mettano in contatto tra di loro. L’eroe di questi esperimenti era il scienziato russo Gurvich,(fu il primo studioso a parlare di biofotoni, definendoli “radiazioni mitogeniche” attraverso le quali le cellule possono comunicare tra loro.) il cui nome è abbastanza noto nell’ambito della divulgazione scientifica.
L’altro partito invece, il partito delle molecole, vede l’organismo vivente come un insieme di molecole e nessuno nega che lo sia, però qual era il punto fondamentale? Che queste molecole erano in principio isolabili l’una dall’altra, ecco questo era il punto, per cui l’azione su una particolare struttura molecolare aveva un effetto, si suppone in questo approccio, indipendente dalla esistenza delle altre parti dell’organismo, cioè è possibile agire su questa parte indipendentemente da tutte le altre. Questo secondo partito, con la seconda guerra mondiale e poi soprattutto con lo sviluppo dell’industria farmaceutica, la quale ovviamente siccome produce molecole e intende venderle, è interessata al successo di questa seconda visione rispetto alla prima, perché mentre nella prima uno deve intervenire non con singoli, cioè la filosofia del principio attivo, ma da un particolare principio attivo che quello e solo fa una certa cosa. Sono rimasto stupefatto quando ho letto su un giornale che era stato scoperto il principio molecolare che fa venire la voglia di fumare, allora mi sono chiesto, ma dato che il fumo esiste solo da 500 anni, da quando è stata portata in Europa la pianta del tabacco dall’America, questa molecola prima di 500 anni fa cosa faceva? E’ possibile che questa molecola andasse a rompere le scatole alla molecola collega che presiedeva il desiderio dei viaggi e dell’avventura affinché si affrettassero a scoprire l’America in maniera che anche lei aveva qualcosa da fare.
E’ chiaro che attraverso questa strada si arriva alla follia, oltretutto c’è da capire, e questo entriamo strettamente in argomento, come fanno tutte le molecole del nostro corpo a cooperare, perché nessuno può negare che il comportamento del nostro corpo è unitario, cioè non è che le molecole che stanno nel naso si comportano in modo indipendente da quelle che stanno nel fegato, è necessario che si informino reciprocamente e come fanno a informarsi? Se debbono usare i mezzi convenzionali dell’informazione, per esempio onde elettromagnetiche, siccome tutte queste informazioni costano energia, la bolletta energetica che il nostro organismo dovrebbe pagare per rimanere unitario per tutta la vita sarebbe sterminata, spaventosa, ma non basterebbe una centrale nucleare ad alimentare tutti questi scambi di informazioni, quindi questi scambi di informazioni vuol dire che avvengono a un costo energetico infinitesimo, e com’è possibile che questo accada solo a base delle concezioni esistenti? Nell’ambito della fisica classica non è assolutamente possibile, è il file, si chiude lì, però per fortuna all’inizio del nostro secolo i fisici o almeno alcuni di essi hanno scoperto che la fisica classica era sbagliata, altre volte negli anni scorsi ho parlato di questo, quindi non è necessario tornarci sopra, la fisica classica è sbagliata, chiuso, basta, non si parla più. Passiamo alla fisica nuova, la fisica quantistica, qual è la differenza fondamentale tra le due fisiche? Nella fisica classica la materia è concepita come inerte, cioè che se uno vuole farle fare qualcosa deve esercitare delle forze, se non esercita forze non succede niente, la materia è passiva. Vi porto subito un esempio che ho portato altre volte, mia moglie che è in sala dirà che sono ripetitivo, sono ripetitivo, vi porto questa metafora, voi avete un’automobile a secco di benzina che nel serbatoio ha pochi decilitri di benzina rimasti e un gatto affamato che non mangia da vari giorni, quindi entrambi sono sistemi fisici che sono a corto di riserve di energia, non vivono in abbondanza, come si comportano? Il gatto userà quelle poche gocce di energia che gli sono rimaste per strisciare intorno e cercare il cibo, l’automobile mica impiega le poche gocce di benzina che gli sono rimaste per andare in giro a cercare il più vicino distributore, bisogna portarcela o spingerla o tirarla e questa è una fondamentale differenza, l’automobile è un oggetto passivo, il gatto è un oggetto attivo, quindi come è fatta la fisica dei soggetti attivi? Quali sono i meccanismi fisici per cui un essere vivente si muove da solo e non deve essere spinto o tirato? Naturalmente può essere anche sempre spinto o tirato, nessuno impedisce bene di spingere una persona, quindi una persona è anche sensibile alle forze, però può agire anche senza che forze esterne lo sollecitino e come fa? E qua entra in campo la fisica quantistica, la quale ci dice che sostanzialmente la materia non è inerte, mentre nella fisica classica vale il principio di inerzia, per cui un corpo isolato, notate bene uno deve definire un corpo isolato, un corpo non soggetto a forze si muove di modo rettilineo uniforme per l’eternità, fino a che non intervenga una forza che lo fa deviare, invece nella fisica quantistica la materia e il movimento non possono essere separati e quindi la materia ha una sua intrinseca oscillazione e questo è il punto, del tutto casuale, cioè fa tutte le possibili oscillazioni, cioè l’oggetto classico è come, altra metafora stracitata, un essere sobrio che è solido sulle sue gambe, che va dove vuole andare e non sbanda, l’oggetto quantistico è lo stesso individuo che ha bevuto un litro di grappa, per cui sbanda da tutte le parti, se c’è un buco ci cade dentro, quindi avrà la tendenza sempre a sistemarsi nello stato di minima energia, perché non ha la possibilità di stare fermo sulle sue gambe giustamente.
Potremmo dire, per far dispiacere un poco Luciano, che l’oggetto quantistico è privo di grounding, sbanda da tutte le parti e grazie a questo si autorganizza, perché siccome sbanda, se c’è una possibilità per lui di minimizzare l’energia, lui la coglie, se c’è un buco ci cade dentro. Stando così le cose, l’oggetto, la cosa fondamentale che la fisica quantistica studia non è l’essere, ma è il divenire. Non sono gli oggetti intesi in modo ontologico, cioè qualcosa che esiste di per sé, ma sono gli oggetti che divengono grazie alla loro oscillazione.
Però qua si apre una nuova grande possibilità, come capì uno dei padri, Nernst, già nel 1916. La possibilità che le oscillazioni dei vari oggetti separati, che in principio se gli oggetti sono separati non si connettano tra di loro, si possano connettere tra di loro, si possano sintonizzare. Nel 1916 venne posta questa domanda.
Possono le oscillazioni spontanee di differenti oggetti che esistono nell’universo sintonizzarsi tra di loro e quindi dar luogo a un’oscillazione comune di tutti questi oggetti che diventa quindi l’identità dell’oggetto, collezione di oggetti? Cioè un oggetto complesso acquista la sua identità perché i componenti, le parti, gli atomi, usiamo questa cattiva parola, che formano quell’oggetto, hanno sintonizzato tra di loro i loro movimenti. La fisica moderna ha risposto positivamente a questa domanda, io salto a piedi pari tutto ciò e allora veniamo a un punto fondamentale. Quando questa sintonizzazione avviene diciamo nel nostro gergo che il sistema è entrato in uno stato coerente.
Stato coerente vuol dire che è possibile definire un ritmo del sistema. Quello che voi chiamate, tutte le persone normali chiamano ritmo, i fisici lo chiamano fase, anche gli ingegneri, quelli elettrotecnici quindi lo chiamano fase, fase è il ritmo, benissimo. Allora questo significa che un oggetto complesso perché esista deve avere una fase ben definita, vuol dire un ritmo di oscillazione.
Tuttavia voi sapete, o se non lo sapete ve lo dico, che negli oggetti quantistici le varie variabili fisiche non sono tutte simultaneamente definibili, non è un fatto intellettuale definibile, proprio assumibili nella pratica e allora in particolare in un sistema complesso io devo definire due quantità, il numero di oscillatori che lo compone, che compone questo sistema e la fase cioè il suo ritmo. In accordo ai principi della fisica quantistica queste due quantità non sono simultaneamente definibili, cioè se io definisco di quanti oscillatori è fatto questo sistema non posso dire nulla della fase, quindi l’oggetto non ha ritmo se io posso enumerare gli oscillatori. Invece se io voglio definire un ritmo devo lasciare indefinito il numero di oscillatori e tutto quello che molto bene ieri e anche stamattina è stato detto rientra perfettamente in questo teorema, perché? Perché scritto in termini matematici questo teorema ci dice che l’incertezza sul numero di oscillatori moltiplicato l’incertezza sulla fase è un numero che deve essere più grande di un certo numero fisso e sta bene.
Allora questo vuol dire che se io voglio mandare a zero l’incertezza della fase, cioè voglio una fase molto precisa, l’incertezza sul numero degli oscillatori deve diventare infinita, cioè vuol dire che un oggetto fatto da un numero finito di oscillatori non può avere una bella fase, cioè come diceva il maestro di musica, quel suono, usiamo la metafora del suono, quel suono ha un ritmo un po’ confuso, ha un ritmo disturbato, quel ritmo sarà tanto meno disturbato quanto più indefinito è il numero di oscillatori. Che significa indefinito il numero di oscillatori? Io ho un numero di oscillatori ben definito, il numero di atomi che mi compone che sarà grande ma è ben definito, vuol dire che io non posso cantare da solo, se tento il mio ritmo di darmelo da solo, cioè io basto a me stesso e non ho bisogno di nessuno, non potrò mai avere un ritmo puro. Per avere un ritmo puro devo entrare in risonanza con un gran numero di altri oscillatori fuori di me, in numero indefinito, cioè non li debbo neanche poter riconoscere, cioè io entro in risonanza con tizio, no, entro in risonanza con un numero indefinito, cioè vuol dire che io debbo essere aperto, cioè debbo risuonare col primo che capita.
Debbo rinunciare alla possibilità di scegliere io i miei partner. Debbo essere, io faccio il fisico, uno scienziato di facili costumi, cioè debbo risuonare col primo che capita, questa è la condizione perché io possa avere una fase ben definita. Benissimo, allora a questo punto veniamo alle meraviglie del nostro amico Alberto e di tutti i suoi amici, tra cui anch’io mi onoro di appartenere.
Allora che cosa fa il nostro Alberto? Prende un numero abbastanza ampio di piante, non una sola, è notare, è importante questo, perché una sola è una cosa ben definita, è un certo numero. Perché le piante? Perché secondo le piante sono più elementari degli animali, il problema è come sempre andare alle radici, cioè andare alle radici vuol dire che se uno di noi si ammala, siccome noi siamo individui molto complessi, le ragioni per cui ci ammaliamo sono complesse e spesso non facilmente comprensibili. Per cui io debbo cercare di mettere a posto le radici e le radici dove stanno? Sono quelle cose che io ho in comune con le piante, perché gli animali hanno il loro carattere, la loro psicologia, noi non ne parliamo, le piante sono proprio essenziali, hanno anche loro ovviamente una loro psicologia, ma una psicologia essenziale, quindi quello che è vero per le piante diventa comunicabile a tutti gli organismi della scala superiore.
Allora io capto in qualche modo il ritmo di oscillazione di queste piante, quindi vuol dire che questo ritmo di oscillazione traduce le caratteristiche biologiche più fondamentali, cioè quelle che stanno proprio alla base della vita e il resto ovviamente è un di più. Queste oscillazioni vengono catturate in acqua, perché? Perché l’acqua è la sostanza di più facili costumi che esista, risuona praticamente con chiunque. Fatemi aprire una parentesi, ieri una mia collega fisica che lavora a Frascati mi ha detto per telefono, lei lavora come spettroscopista, cioè fa la spettroscopia delle varie sostanze, la spettroscopia è il riconoscimento delle frequenze di oscillazione di queste molecole.
Che cosa trova? Trova che se esamina un organismo vivente, finché è vivente, ripeto, la cattiva abitudine di esaminare i cadaveri non dà grandi progressi, perché il passaggio dal vivente al cadavere deve avere una trasformazione così grande, che quello che uno impara sul cadavere non ha grande importanza per capire il vivente, questo è stato capito solo recentemente, che la scienza del cadavere non è la biologia. Allora, lei fa in vivo, quindi sull’organismo vivente e non sul cadavere, l’esame spettroscopico di varie sostanze scelte in conseguenza di atti biologici che sono stati fatti in precedenza, interventi che sono stati fatti in precedenza. Che cosa ho osservato? Ho osservato che gli spettri di tutte le molecole esclusa l’acqua non cambiano sostanzialmente, l’unico spettro che cambia in modo significativo è quello dell’acqua, quindi vuol dire che il principio attivo fondamentale, come adesso anche ha visto Montagner, è l’acqua, che cosa accade? Accade che le varie molecole che abbiamo nel corpo si muovono, oscillano, fanno reazioni chimiche, ne fanno di tutti i colori e in questo senso l’acqua assiste, però le conseguenze di tutto ciò, le oscillazioni, si traducono in oscillazioni dell’acqua, la quale in conseguenza di questo mutato stato oscillatorio, cambia la sua dinamica e mentre per un certo insieme di frequenze di oscillazione attira certe molecole e quindi fa incontrare certe molecole, cambiando il suo ritmo di oscillazione ne attira delle altre, quindi tutta la dinamica biochimica, come avvengono i cicli biochimici che prima si muove una certa molecola, poi una certa altra, poi una certa altra e così via, lasciatemi in questa vaghezza perché io la chimica non la so per niente, tutti i nomi complicati non li so, comunque per me le molecole sono A, B, C eccetera, allora queste molecole si incontrano tra di loro in conseguenza del ritmo di oscillazione dell’acqua perché c’è un teorema in elettrodinamica che dice che se io ho un campo elettromagnetico che oscilla con una certa frequenza, vengono attirate solo le molecole che oscillano con la stessa frequenza, quindi si incontrano quelle, è come col telefonino, mi risponde solo l’utente di cui io faccio il numero, quello di cui non faccio il numero non mi risponde, quindi in questo senso la variazione nel tempo della frequenza di oscillazione dell’acqua determina quali molecole si incontrano e quindi l’acqua funge dal direttore d’orchestra degli incontri molecolari, adesso tu entri in scena, ora tu, ora tu, quando è che avviene la malattia, quando l’acqua non oscilla più su un ritmo ben definito per cui le molecole sono in incertezza, chi è che va di scena adesso? Io, io, no tu, e succede il caos biochimico, no, per riparare il quale non è necessario mandare altre molecole che sarebbero coinvolte nello stesso caos, bisogna riparare il sistema di segnali dell’acqua, quindi bisogna dare all’acqua i segnali giusti ed ecco l’importanza, ecco perché dare i suoni ha queste drammatiche conseguenze fisiche, stamattina avete visto delle cose tranquille perché tutto sommato la postura e la voce non sono connesse con patologie particolarmente grave, il problema è sapere che succede se un malato di cancro riceve questo, però su questo argomento bisogna andarci cauti, sia per non dare alle aspettative, sia per non dire fesserie, quindi all’inizio partiamo pure con la voce, tanto là non si fa male a nessuno e l’unico regalo è che un resta stonato, ma non è un grave danno.
Voi avete visto però che esistono dei cambiamenti sia nella postura sia nella voce, è una funzione biologica complessa, vuol dire che le molecole che compongono quel corpo dalla struttura dei segnali che hanno avuto, perché queste non sono singole frequenze, queste sono segnali complessi, che hanno una struttura come ha scoperto il nostro amico Vitiello, una struttura frattale, frattale significa che ogni pezzettino dell’intervallo di frequenze può ricostruire l’intero insieme come in ottica di ologrammi, cioè vuol dire che analizzando la struttura dei segnali uno trova una consistenza, un’auto-similarità, cioè ogni pezzettino, un po’ come diceva Leibniz nella monade, ogni monade rispecchia in sé l’intero universo, così in ogni segnale ci sta l’intero organismo. Bene, allora in questo senso quello che si vede è questo, un’ultima cosa lasciatemi dire, qual è la base fisica dell’amore di tutte le cose dette ieri e stamattina? E’ proprio il risultato di questa equazione di cui vi ho parlato, che l’incertezza del numero degli oscillatori moltiplicata per l’incertezza è la fase di essere maggiore di un certo numero. Allora, l’organismo funziona bene se ha una fase ben definita, quindi il suo istinto di sopravvivenza lo spinge ad avere una fase ben definita, però per avere una fase ben definita il numero di oscillatori deve essere indefinito, cioè quell’organismo deve essere aperto all’amore, se non ama non ha una fase ben definita, ecco la base naturale che è stata osservata.
Però il problema è questo, ma l’insieme di oscillatori esistenti accetterà di risuonare con me? Qua casca l’assido e qua viene la grande contraddizione per cui sociologi e psicologi debbono, come hanno fatto tra ieri e oggi, dialogare tra di loro. Perché? Perché la società si è costruita con sue leggi che non sono la conseguenza delle leggi della biologia, sono le leggi dell’economia, che in principio sono leggi diverse. Allora ci insegnano i vari professori delle facoltà diverse dalla nostra che hanno in appalto la gestione, che il principio della saggezza per l’economia è la competizione.
La competizione è l’esatto contrario che la risonanza. Io come faccio a risuonare con uno se devo stare attento a che non me lo infili in quel posto? E’ evidente che non posso. Come faccio a risuonare con quello se debbo competere con lui e debbo essere più bravo di lui? Perché il posto ce l’ho io e ce l’ha lui, ma non tutte e due insieme.
Capite che la legge della biologia richiede la cooperazione, la legge dell’economia richiede la competizione. Quindi in questo senso l’economia è intrinsecamente un fatto patologico. E’ intrinsecamente un fatto che genera patologia, che genera malattia, perché mi impedisce di essere una persona di facili costumi.
Anzi, debbo essere di costumi austeri. Non debbo risuonare con chi che sia, perché quel chi che sia mi può portare via il posto o vende la sua merce e non fa vendere la mia e così via. Quindi capite, adesso fatemi fare a me anche un po’ di propaganda politica, tanto lo fanno tutti, perché il mio maestro bene amato Carlo Marx usava a dire che finora nella storia umana sarà stata nella preistoria.
Perché nella preistoria? Perché la specie umana come tale non ha mai avuto la possibilità di formarsi, perché per formarsi la specie umana i suoi componenti debbono risuonare tra di loro. Lo possano fare? No! Quindi capite che un regime, che possiamo anche chiamare comunismo, chiamatelo come diavolo volete, che vuol dire il regime in cui si stabilisce la coerenza tra tutti gli esseri umani, è il regime economico che corrisponde alle esigenze della biologia. E su questo credo ci sia poco da discutere, professori o non professori.
Quindi in questo senso finché esiste un regime fondato sulla competizione tra gli esseri umani, il problema della salute e della felicità non potrà mai essere risolto. Gli psicologi potranno dare fondo a tutte le loro esperienze, potranno fare sedute a oltranza, gruppi etc., però i loro risultati saranno transitori. Il loro povero paziente esce e viene informato che lui nella sua azienda è di troppo e quindi viene licenziato. A questo punto tutto il lavoro psicologico fatto è perduto.
Emilio Del Giudice fisicohttps://youtu.be/kBRTy6LL5qE
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