F-Psicoarchitettura appunti

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f-psicoarchitettura contributi 32

Il ruolo della coerenza nella respirazione

Partiamo dalla fine 800 inizi del novecento in cui, insieme a tante altre cose, ci fu nella biologia, proprio nel campo della biologia, lo scontro tra due partiti. Il partito delle molecole e il partito cosiddetto vitalista, espressione che poi, nel secolo successivo, è stata usata da molti cosiddetti grandi menti come un’espressione di disprezzio.

Le due scuole si concentravano, la scuola vitalista sul fatto che la materia vivente era caratterizzata da un comportamento unitario, cioè sostanzialmente non analizzabile in eventi singolari, finché ovviamente rimaneva il carattere vivente. L’analizzabilità in termini singolari, molecolari, diventava possibile solo dopo la morte dell’organismo in questione. I capi scuola di questa scuola stanno in Germania, partono da Weber, Fechner (fondatore della psicofisica), autori di un famoso principio, il principio del minimo stimolo, che vuol dire che per avere un grande effetto su un organismo vivente lo stimolo deve essere il più piccolo possibile, mentre invece stimoli grandi possono avere effetti spettacolari transitori, ma certamente nel lungo periodo sono dannosi per l’organismo.

Questo è il principio. Poi ci stavano personaggi come Drisch e da questi nacque poi la scuola rossa in cui si mise in evidenza che tutti gli organismi viventi, finché viventi, emettevano delle forme di radiazione di tipo elettromagnetico estremamente deboli, quindi non immediatamente percepibili dalla tecnologia esistente, che però svolgevano una funzione di direzione, per esempio quando questa radiazione emessa da una radice di una pianta colpiva un’altra radice, generava nella radice colpita nuovi processi biologici, quindi è un’azione efficace ed è possibile che attraverso queste radiazioni i vari organismi viventi si mettano in contatto tra di loro. L’eroe di questi esperimenti era il scienziato russo Gurvich,(fu il primo studioso a parlare di biofotoni, definendoli “radiazioni mitogeniche” attraverso le quali le cellule possono comunicare tra loro.) il cui nome è abbastanza noto nell’ambito della divulgazione scientifica.

L’altro partito invece, il partito delle molecole, vede l’organismo vivente come un insieme di molecole e nessuno nega che lo sia, però qual era il punto fondamentale? Che queste molecole erano in principio isolabili l’una dall’altra, ecco questo era il punto, per cui l’azione su una particolare struttura molecolare aveva un effetto, si suppone in questo approccio, indipendente dalla esistenza delle altre parti dell’organismo, cioè è possibile agire su questa parte indipendentemente da tutte le altre. Questo secondo partito, con la seconda guerra mondiale e poi soprattutto con lo sviluppo dell’industria farmaceutica, la quale ovviamente siccome produce molecole e intende venderle, è interessata al successo di questa seconda visione rispetto alla prima, perché mentre nella prima uno deve intervenire non con singoli, cioè la filosofia del principio attivo, ma da un particolare principio attivo che quello e solo fa una certa cosa. Sono rimasto stupefatto quando ho letto su un giornale che era stato scoperto il principio molecolare che fa venire la voglia di fumare, allora mi sono chiesto, ma dato che il fumo esiste solo da 500 anni, da quando è stata portata in Europa la pianta del tabacco dall’America, questa molecola prima di 500 anni fa cosa faceva? E’ possibile che questa molecola andasse a rompere le scatole alla molecola collega che presiedeva il desiderio dei viaggi e dell’avventura affinché si affrettassero a scoprire l’America in maniera che anche lei aveva qualcosa da fare.

E’ chiaro che attraverso questa strada si arriva alla follia, oltretutto c’è da capire, e questo entriamo strettamente in argomento, come fanno tutte le molecole del nostro corpo a cooperare, perché nessuno può negare che il comportamento del nostro corpo è unitario, cioè non è che le molecole che stanno nel naso si comportano in modo indipendente da quelle che stanno nel fegato, è necessario che si informino reciprocamente e come fanno a informarsi? Se debbono usare i mezzi convenzionali dell’informazione, per esempio onde elettromagnetiche, siccome tutte queste informazioni costano energia, la bolletta energetica che il nostro organismo dovrebbe pagare per rimanere unitario per tutta la vita sarebbe sterminata, spaventosa, ma non basterebbe una centrale nucleare ad alimentare tutti questi scambi di informazioni, quindi questi scambi di informazioni vuol dire che avvengono a un costo energetico infinitesimo, e com’è possibile che questo accada solo a base delle concezioni esistenti? Nell’ambito della fisica classica non è assolutamente possibile, è il file, si chiude lì, però per fortuna all’inizio del nostro secolo i fisici o almeno alcuni di essi hanno scoperto che la fisica classica era sbagliata, altre volte negli anni scorsi ho parlato di questo, quindi non è necessario tornarci sopra, la fisica classica è sbagliata, chiuso, basta, non si parla più. Passiamo alla fisica nuova, la fisica quantistica, qual è la differenza fondamentale tra le due fisiche? Nella fisica classica la materia è concepita come inerte, cioè che se uno vuole farle fare qualcosa deve esercitare delle forze, se non esercita forze non succede niente, la materia è passiva. Vi porto subito un esempio che ho portato altre volte, mia moglie che è in sala dirà che sono ripetitivo, sono ripetitivo, vi porto questa metafora, voi avete un’automobile a secco di benzina che nel serbatoio ha pochi decilitri di benzina rimasti e un gatto affamato che non mangia da vari giorni, quindi entrambi sono sistemi fisici che sono a corto di riserve di energia, non vivono in abbondanza, come si comportano? Il gatto userà quelle poche gocce di energia che gli sono rimaste per strisciare intorno e cercare il cibo, l’automobile mica impiega le poche gocce di benzina che gli sono rimaste per andare in giro a cercare il più vicino distributore, bisogna portarcela o spingerla o tirarla e questa è una fondamentale differenza, l’automobile è un oggetto passivo, il gatto è un oggetto attivo, quindi come è fatta la fisica dei soggetti attivi? Quali sono i meccanismi fisici per cui un essere vivente si muove da solo e non deve essere spinto o tirato? Naturalmente può essere anche sempre spinto o tirato, nessuno impedisce bene di spingere una persona, quindi una persona è anche sensibile alle forze, però può agire anche senza che forze esterne lo sollecitino e come fa? E qua entra in campo la fisica quantistica, la quale ci dice che sostanzialmente la materia non è inerte, mentre nella fisica classica vale il principio di inerzia, per cui un corpo isolato, notate bene uno deve definire un corpo isolato, un corpo non soggetto a forze si muove di modo rettilineo uniforme per l’eternità, fino a che non intervenga una forza che lo fa deviare, invece nella fisica quantistica la materia e il movimento non possono essere separati e quindi la materia ha una sua intrinseca oscillazione e questo è il punto, del tutto casuale, cioè fa tutte le possibili oscillazioni, cioè l’oggetto classico è come, altra metafora stracitata, un essere sobrio che è solido sulle sue gambe, che va dove vuole andare e non sbanda, l’oggetto quantistico è lo stesso individuo che ha bevuto un litro di grappa, per cui sbanda da tutte le parti, se c’è un buco ci cade dentro, quindi avrà la tendenza sempre a sistemarsi nello stato di minima energia, perché non ha la possibilità di stare fermo sulle sue gambe giustamente.

Potremmo dire, per far dispiacere un poco Luciano, che l’oggetto quantistico è privo di grounding, sbanda da tutte le parti e grazie a questo si autorganizza, perché siccome sbanda, se c’è una possibilità per lui di minimizzare l’energia, lui la coglie, se c’è un buco ci cade dentro. Stando così le cose, l’oggetto, la cosa fondamentale che la fisica quantistica studia non è l’essere, ma è il divenire. Non sono gli oggetti intesi in modo ontologico, cioè qualcosa che esiste di per sé, ma sono gli oggetti che divengono grazie alla loro oscillazione.

Però qua si apre una nuova grande possibilità, come capì uno dei padri, Nernst, già nel 1916. La possibilità che le oscillazioni dei vari oggetti separati, che in principio se gli oggetti sono separati non si connettano tra di loro, si possano connettere tra di loro, si possano sintonizzare. Nel 1916 venne posta questa domanda.

Possono le oscillazioni spontanee di differenti oggetti che esistono nell’universo sintonizzarsi tra di loro e quindi dar luogo a un’oscillazione comune di tutti questi oggetti che diventa quindi l’identità dell’oggetto, collezione di oggetti? Cioè un oggetto complesso acquista la sua identità perché i componenti, le parti, gli atomi, usiamo questa cattiva parola, che formano quell’oggetto, hanno sintonizzato tra di loro i loro movimenti. La fisica moderna ha risposto positivamente a questa domanda, io salto a piedi pari tutto ciò e allora veniamo a un punto fondamentale. Quando questa sintonizzazione avviene diciamo nel nostro gergo che il sistema è entrato in uno stato coerente.

Stato coerente vuol dire che è possibile definire un ritmo del sistema. Quello che voi chiamate, tutte le persone normali chiamano ritmo, i fisici lo chiamano fase, anche gli ingegneri, quelli elettrotecnici quindi lo chiamano fase, fase è il ritmo, benissimo. Allora questo significa che un oggetto complesso perché esista deve avere una fase ben definita, vuol dire un ritmo di oscillazione.

Tuttavia voi sapete, o se non lo sapete ve lo dico, che negli oggetti quantistici le varie variabili fisiche non sono tutte simultaneamente definibili, non è un fatto intellettuale definibile, proprio assumibili nella pratica e allora in particolare in un sistema complesso io devo definire due quantità, il numero di oscillatori che lo compone, che compone questo sistema e la fase cioè il suo ritmo. In accordo ai principi della fisica quantistica queste due quantità non sono simultaneamente definibili, cioè se io definisco di quanti oscillatori è fatto questo sistema non posso dire nulla della fase, quindi l’oggetto non ha ritmo se io posso enumerare gli oscillatori. Invece se io voglio definire un ritmo devo lasciare indefinito il numero di oscillatori e tutto quello che molto bene ieri e anche stamattina è stato detto rientra perfettamente in questo teorema, perché? Perché scritto in termini matematici questo teorema ci dice che l’incertezza sul numero di oscillatori moltiplicato l’incertezza sulla fase è un numero che deve essere più grande di un certo numero fisso e sta bene.

Allora questo vuol dire che se io voglio mandare a zero l’incertezza della fase, cioè voglio una fase molto precisa, l’incertezza sul numero degli oscillatori deve diventare infinita, cioè vuol dire che un oggetto fatto da un numero finito di oscillatori non può avere una bella fase, cioè come diceva il maestro di musica, quel suono, usiamo la metafora del suono, quel suono ha un ritmo un po’ confuso, ha un ritmo disturbato, quel ritmo sarà tanto meno disturbato quanto più indefinito è il numero di oscillatori. Che significa indefinito il numero di oscillatori? Io ho un numero di oscillatori ben definito, il numero di atomi che mi compone che sarà grande ma è ben definito, vuol dire che io non posso cantare da solo, se tento il mio ritmo di darmelo da solo, cioè io basto a me stesso e non ho bisogno di nessuno, non potrò mai avere un ritmo puro. Per avere un ritmo puro devo entrare in risonanza con un gran numero di altri oscillatori fuori di me, in numero indefinito, cioè non li debbo neanche poter riconoscere, cioè io entro in risonanza con tizio, no, entro in risonanza con un numero indefinito, cioè vuol dire che io debbo essere aperto, cioè debbo risuonare col primo che capita.

Debbo rinunciare alla possibilità di scegliere io i miei partner. Debbo essere, io faccio il fisico, uno scienziato di facili costumi, cioè debbo risuonare col primo che capita, questa è la condizione perché io possa avere una fase ben definita. Benissimo, allora a questo punto veniamo alle meraviglie del nostro amico Alberto e di tutti i suoi amici, tra cui anch’io mi onoro di appartenere.

Allora che cosa fa il nostro Alberto? Prende un numero abbastanza ampio di piante, non una sola, è notare, è importante questo, perché una sola è una cosa ben definita, è un certo numero. Perché le piante? Perché secondo le piante sono più elementari degli animali, il problema è come sempre andare alle radici, cioè andare alle radici vuol dire che se uno di noi si ammala, siccome noi siamo individui molto complessi, le ragioni per cui ci ammaliamo sono complesse e spesso non facilmente comprensibili. Per cui io debbo cercare di mettere a posto le radici e le radici dove stanno? Sono quelle cose che io ho in comune con le piante, perché gli animali hanno il loro carattere, la loro psicologia, noi non ne parliamo, le piante sono proprio essenziali, hanno anche loro ovviamente una loro psicologia, ma una psicologia essenziale, quindi quello che è vero per le piante diventa comunicabile a tutti gli organismi della scala superiore.

Allora io capto in qualche modo il ritmo di oscillazione di queste piante, quindi vuol dire che questo ritmo di oscillazione traduce le caratteristiche biologiche più fondamentali, cioè quelle che stanno proprio alla base della vita e il resto ovviamente è un di più. Queste oscillazioni vengono catturate in acqua, perché? Perché l’acqua è la sostanza di più facili costumi che esista, risuona praticamente con chiunque. Fatemi aprire una parentesi, ieri una mia collega fisica che lavora a Frascati mi ha detto per telefono, lei lavora come spettroscopista, cioè fa la spettroscopia delle varie sostanze, la spettroscopia è il riconoscimento delle frequenze di oscillazione di queste molecole.

Che cosa trova? Trova che se esamina un organismo vivente, finché è vivente, ripeto, la cattiva abitudine di esaminare i cadaveri non dà grandi progressi, perché il passaggio dal vivente al cadavere deve avere una trasformazione così grande, che quello che uno impara sul cadavere non ha grande importanza per capire il vivente, questo è stato capito solo recentemente, che la scienza del cadavere non è la biologia. Allora, lei fa in vivo, quindi sull’organismo vivente e non sul cadavere, l’esame spettroscopico di varie sostanze scelte in conseguenza di atti biologici che sono stati fatti in precedenza, interventi che sono stati fatti in precedenza. Che cosa ho osservato? Ho osservato che gli spettri di tutte le molecole esclusa l’acqua non cambiano sostanzialmente, l’unico spettro che cambia in modo significativo è quello dell’acqua, quindi vuol dire che il principio attivo fondamentale, come adesso anche ha visto Montagner, è l’acqua, che cosa accade? Accade che le varie molecole che abbiamo nel corpo si muovono, oscillano, fanno reazioni chimiche, ne fanno di tutti i colori e in questo senso l’acqua assiste, però le conseguenze di tutto ciò, le oscillazioni, si traducono in oscillazioni dell’acqua, la quale in conseguenza di questo mutato stato oscillatorio, cambia la sua dinamica e mentre per un certo insieme di frequenze di oscillazione attira certe molecole e quindi fa incontrare certe molecole, cambiando il suo ritmo di oscillazione ne attira delle altre, quindi tutta la dinamica biochimica, come avvengono i cicli biochimici che prima si muove una certa molecola, poi una certa altra, poi una certa altra e così via, lasciatemi in questa vaghezza perché io la chimica non la so per niente, tutti i nomi complicati non li so, comunque per me le molecole sono A, B, C eccetera, allora queste molecole si incontrano tra di loro in conseguenza del ritmo di oscillazione dell’acqua perché c’è un teorema in elettrodinamica che dice che se io ho un campo elettromagnetico che oscilla con una certa frequenza, vengono attirate solo le molecole che oscillano con la stessa frequenza, quindi si incontrano quelle, è come col telefonino, mi risponde solo l’utente di cui io faccio il numero, quello di cui non faccio il numero non mi risponde, quindi in questo senso la variazione nel tempo della frequenza di oscillazione dell’acqua determina quali molecole si incontrano e quindi l’acqua funge dal direttore d’orchestra degli incontri molecolari, adesso tu entri in scena, ora tu, ora tu, quando è che avviene la malattia, quando l’acqua non oscilla più su un ritmo ben definito per cui le molecole sono in incertezza, chi è che va di scena adesso? Io, io, no tu, e succede il caos biochimico, no, per riparare il quale non è necessario mandare altre molecole che sarebbero coinvolte nello stesso caos, bisogna riparare il sistema di segnali dell’acqua, quindi bisogna dare all’acqua i segnali giusti ed ecco l’importanza, ecco perché dare i suoni ha queste drammatiche conseguenze fisiche, stamattina avete visto delle cose tranquille perché tutto sommato la postura e la voce non sono connesse con patologie particolarmente grave, il problema è sapere che succede se un malato di cancro riceve questo, però su questo argomento bisogna andarci cauti, sia per non dare alle aspettative, sia per non dire fesserie, quindi all’inizio partiamo pure con la voce, tanto là non si fa male a nessuno e l’unico regalo è che un resta stonato, ma non è un grave danno.

Voi avete visto però che esistono dei cambiamenti sia nella postura sia nella voce, è una funzione biologica complessa, vuol dire che le molecole che compongono quel corpo dalla struttura dei segnali che hanno avuto, perché queste non sono singole frequenze, queste sono segnali complessi, che hanno una struttura come ha scoperto il nostro amico Vitiello, una struttura frattale, frattale significa che ogni pezzettino dell’intervallo di frequenze può ricostruire l’intero insieme come in ottica di ologrammi, cioè vuol dire che analizzando la struttura dei segnali uno trova una consistenza, un’auto-similarità, cioè ogni pezzettino, un po’ come diceva Leibniz nella monade, ogni monade rispecchia in sé l’intero universo, così in ogni segnale ci sta l’intero organismo. Bene, allora in questo senso quello che si vede è questo, un’ultima cosa lasciatemi dire, qual è la base fisica dell’amore di tutte le cose dette ieri e stamattina? E’ proprio il risultato di questa equazione di cui vi ho parlato, che l’incertezza del numero degli oscillatori moltiplicata per l’incertezza è la fase di essere maggiore di un certo numero. Allora, l’organismo funziona bene se ha una fase ben definita, quindi il suo istinto di sopravvivenza lo spinge ad avere una fase ben definita, però per avere una fase ben definita il numero di oscillatori deve essere indefinito, cioè quell’organismo deve essere aperto all’amore, se non ama non ha una fase ben definita, ecco la base naturale che è stata osservata.

Però il problema è questo, ma l’insieme di oscillatori esistenti accetterà di risuonare con me? Qua casca l’assido e qua viene la grande contraddizione per cui sociologi e psicologi debbono, come hanno fatto tra ieri e oggi, dialogare tra di loro. Perché? Perché la società si è costruita con sue leggi che non sono la conseguenza delle leggi della biologia, sono le leggi dell’economia, che in principio sono leggi diverse. Allora ci insegnano i vari professori delle facoltà diverse dalla nostra che hanno in appalto la gestione, che il principio della saggezza per l’economia è la competizione.

La competizione è l’esatto contrario che la risonanza. Io come faccio a risuonare con uno se devo stare attento a che non me lo infili in quel posto? E’ evidente che non posso. Come faccio a risuonare con quello se debbo competere con lui e debbo essere più bravo di lui? Perché il posto ce l’ho io e ce l’ha lui, ma non tutte e due insieme.

Capite che la legge della biologia richiede la cooperazione, la legge dell’economia richiede la competizione. Quindi in questo senso l’economia è intrinsecamente un fatto patologico. E’ intrinsecamente un fatto che genera patologia, che genera malattia, perché mi impedisce di essere una persona di facili costumi.

Anzi, debbo essere di costumi austeri. Non debbo risuonare con chi che sia, perché quel chi che sia mi può portare via il posto o vende la sua merce e non fa vendere la mia e così via. Quindi capite, adesso fatemi fare a me anche un po’ di propaganda politica, tanto lo fanno tutti, perché il mio maestro bene amato Carlo Marx usava a dire che finora nella storia umana sarà stata nella preistoria.

Perché nella preistoria? Perché la specie umana come tale non ha mai avuto la possibilità di formarsi, perché per formarsi la specie umana i suoi componenti debbono risuonare tra di loro. Lo possano fare? No! Quindi capite che un regime, che possiamo anche chiamare comunismo, chiamatelo come diavolo volete, che vuol dire il regime in cui si stabilisce la coerenza tra tutti gli esseri umani, è il regime economico che corrisponde alle esigenze della biologia. E su questo credo ci sia poco da discutere, professori o non professori.

Quindi in questo senso finché esiste un regime fondato sulla competizione tra gli esseri umani, il problema della salute e della felicità non potrà mai essere risolto. Gli psicologi potranno dare fondo a tutte le loro esperienze, potranno fare sedute a oltranza, gruppi etc., però i loro risultati saranno transitori. Il loro povero paziente esce e viene informato che lui nella sua azienda è di troppo e quindi viene licenziato. A questo punto tutto il lavoro psicologico fatto è perduto.

Emilio Del Giudice fisicohttps://youtu.be/kBRTy6LL5qE

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Particelle o onde? Entrambe

Lo spazio e il tempo non esistono, sono autocostruzioni della parte mentale (campo/dimensione mentale ovvero dove le unità energetiche esprimono la propria identità) utile ad autodefinire la propria identità energetica (complesso di unità nei campi materiale spirituale mentale, che sono macroaree in realtà molto complesse costituite da sottoinsiemi e intersezioni varie) e la sua espressione (movimento energetico che permette di modificare la presenza delle varie unità energetiche costitutive di un individuo, nei campi/dimensioni, e di dar luogo a individui mutati, cambiati, la mutazione da l’autopercezione del tempo e la migrazione da un campo/dimensione all’altra l’autopercezione dello spazio) anche le piante hanno una identità (consapevolezza) come ogni essere vivente anche unicellulare, mentre i complessi cellulari definiti possono dar luogo a un unica espressione identitaria per esempio l’uomo, questo in un sistema cognitivo autopercettivo che nel caso dei vegetali piante che non hanno la possibilità di “spostarsi” è molto collegato fra individui diversi (come rilevato dai botanici le piante si aiutano fornendo elementi biochimici necessari per la sopravvivenza) cioè collegato come un vivente che abbia sistema motorio atto a dar luogo a movimento, tutte le forme viventi hanno un sistema cognitivo (dimensione mentale) un sistema affettivo (dimensione spirituale) e un “corpo materiale” (dimensione spirituale) cioè un corpo in cui l’espressione delle unità energetiche dell’individuo da luogo a tangibilità attraverso organi sensoriali e percettivi molto limitati e diversi da specie vivente a specie vivente, quindi costruiscono idee di realtà in cui l’osservatore è se stesso, quindi facilmente confondono la realtà o ne costruiscono di travisate.

Noi siamo i viventi che più facilmente travisano la realtà in quanto abbiamo anche un linguaggio molto approssimativo per descriverla e questo ci convice del vero cosa che in realtà è un “vero condiviso con altre persone” ma in realtà un “vero, travisato dal linguaggio” su cui poggiano numerevoli pregiudizi scientifici.

Potrebbe essere che l’essere umano non sia consapevole di tutti gli esseri viventi che esistono, qulcuno potrebbe non essere percepibile dai suo sensi limitati, a mio parere ne ignora la maggior parte, come osservatore scientifico può senza consapevolezza autosservare se stesso, con la convinzione di osservare la realtà esterna, e proiettare nelle sue speculazioni “illusioni di scientificità” nel senso che non segue una epistemologia corretta, oltre ai limiti della sua natura percettiva e cognitiva. In compenso però ha una esagerata idea di se stesso un po’ come se si credesse un Dio.

Tuttavia molti scienziati svolgono con coscienziosità e serietà il proprio lavoro. Ho letto da poco un libro di recente pubblicazione di Federico Faggin, che anche per la sua età avanzata è da me molto considerato come autorevole studioso al fine di poter attingere un sapere altrui, per le mie ipotesi di realtà.

C’è un punto in cui, parlando della fisica quantistica, Faggin, dice che ad oggi non è ancora chiaro se abbiamo a che fare con “oscillazioni di campi energetici James Clerk Maxwell” o “particelle Einstein”, cioè la natura particellare o ondulatoria della realtà.

Per quanto riguarda la mia F-psicoarchitettura, con tutti i suoi limiti per quanto riguarda una eccessiva semplificazione (anche per scopi divulgativi) avevo accennato a questo punto negli appunti f-psicoarchitettura precedenti, che si poggiavano sulla teoria delle stringhe, ultimamente molto accantonata, ora nella mia teoria psicologica su come funziona la mente e architettonica su come funziona l’interazione materiale con la realtà fisica, l’unità elementare è immaginata come una sfera con tre o più strati sferici concentrici, uno più esterno con onde che estroflettono e comunicano con altre unità energetiche costitutive di individui esistenti (sfere pulsanti, cioè che hanno come un moto che si allarga e ritorna un po’ come quello del cuore) e costitutive di non individui (tipo marmo per esempio, sfere non pulsanti, quindi che non hanno un moto che non comunicano ma che estono nella realtà).

Le sfere non pulsanti possono essere “vivificate” e trasformate in sfere pulsanti (attraverzo un’azione divina -per es. scintilla per la mistica ebraica- per chi non è ateo oppure attraverso un coscienza che le contiene dotata di libero arbitrio come ipotizzato da Faggin, ).

Ora come sarebbero fatte queste particelle con oscillazioni di campi energetici? La superfice della sfera è costituita come da una tessitura di “energia che percorre orbite circolari” (stringhe ipotesi Becker Schwarz) ma alcune con orbite tipo spiraliformi che escono dal tessuto orbitale, mentre altre entrano per l’effetto spirale di altre particelle nell’orbira esterna della superficie energetica della sfera, ci sono più strati energetici sferoidali, lo strato più interno non comunica all’esterno e costituisce l’identità di quella particella, identità che è comunicata alle parti più esterne e che permette di riconoscere tutte le altre particelle appartenenti allo stesso individuo, che si trovano in dimensioni, o sottodimensioni o campi diversi. Lo strato esterno della “membrana energetica” ha in prevalenza estroflessioni (moto ondulatorio) che permettono il bilanciamento e il riconoscimento con altre particelle, lo strato più interno ha prevalentemente introflessioni che permettono la stabilità identitaria dell’espressione energetica, quelli intermedi fanno da filtro e possono modificare (per esempio apprendimento) un po’ l’espressione identitaria del soggetto dando luogo a una risonanza con le altre particelle dello stesso individuo, che si trovano nella stessa dimensione o in altre dimensioni. Che la rappresentazione sia spaziale è una analogia, nel senso che in realtà quello che conta è il movimento circolare o spiraliforme, ma questo fenomeno ha bisogno di un linguaggio (le parole che scrivo) e di una analogia spaziale condivisa con chi leggerà (forma sferica membrana come tessitura dei movimenti circolari e spiraliformi).

Schizzo, l’ipotesi è che le tre traiettorie costanti (tessitura membranosa: verde, blu, rosso che crea 3 “strati” enegetici) abbiano 3 caratteristiche, rosso con estroflessioni energetiche, verde con introflessioni energetiche, blu con lo speculare di rosso e verde, a secondo se le particelle s’intersecano dopo le fenditure (che possono essere più o meno distanti fra loro) sulla stessa linea o a dislivello (che significa energeticamente con movimenti sfasati) formerebbero degli specchiamenti a 2 o 4 o più bande e nel senso che 1,2 e 3,4 possono sovrapporsi o meno a secondo della distanza dell’apertura.

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Emilio del Giudice fisico ricercatore

Conferenza Milano 2013

Cercherò di spiegare con questa fraseologia che cosa si intende ed entrerò subito in argomento, vorrei anche dire una cosa: che l’approccio che vi sto per descrivere non è affatto un approccio, come si dice, eretico ma trova le sue radici nelle origini della scienza moderna sia essa la fisica, sia essa la biologia, la fisica chiamata in gioco è la fisica quantistica la biologia chiamata in gioco è la biologia che si occupa del funzionamento degli organismi nella loro unitarietà, nella loro complessità e non analizzati nelle molecole componenti perché sapete, la scienza moderna si è comportata seguendo quello che fa un bambino intelligente quando gli si regala un giocattolo cioè all’inizio gioca con quel giocattolo secondo le regole scritte nel foglio illustrativo del giocattolo e questa è la scienza più antica che è essenzialmente descrittiva però se il ragazzo è intelligente vuole vedere com’è fatto dentro il giocattolo lo smonta, lo rompe va a vedere i pezzettini di cui è fatto e questo è l’approccio atomistico cioè si va a vedere noi abbiamo il gatto per esempio ma il gatto da chi è fatto? il gatto è fatto di cellule le cellule sono fatte di organelli gli organelli sono fatti di aggregati molecolari gli aggregati molecolari sono fatti di molecole le molecole sono fatte di atomi gli atomi sono fatti di nuclei ed elettroni i nuclei sono fatti di protoni e neutroni i protoni e i neutroni sono fatti di quark e così via secondo un programma che potremmo chiamare matrioska c’è il contenuto nel precedente benissimo questa parte della scienza ha avuto un grande successo ha raggiunto i suoi obiettivi perché noi per esempio nel campo della biologia siamo in grado oggi per moltissimi processi biologici di dire quali sono le sequenze di reazioni chimiche di processi molecolari che stanno al di sotto di quell’atto biologico e quindi ricondurre ai componenti molecolari il funzionamento dell’insieme però non abbiamo finito il percorso della scienza non si ferma qui va oltre e qual è lo stadio successivo? lo stadio successivo è il seguente supponete che uno mi dia nel cavo di una mano tutte le molecole di cui è fatto il gatto e mi dice adesso fammi il gatto cioè vedere dati i componenti come l’intero organismo emerga dalla dinamica di questi componenti e questo è lo stadio in cui siamo oggi che è cominciato ovviamente è ancora lontano dall’essere esaurito comunque è la strada che cerchiamo di percorrere allora a questo punto noi ci dobbiamo chiedere qual è la dinamica che fa sì che il gatto sia il gatto perché tutte queste molecole come fanno a cooperare in modo da produrre il funzionamento macroscopico dell’organismo vivente bene e qua abbiamo un primo grande mistero da affrontare e da cercare di risolvere cioè se io prendo un insieme di molecole indipendenti l’un l’altro che non hanno relazione l’altro e le metto in un ambiente ristretto per esempio in un reattore chimico industriale e le lascio a loro stesse queste molecole si incontrano fanno reazioni chimiche in tutti i modi possibili perché le molecole fondamentalmente sono esseri poligami cioè una data molecola non disdegna interazioni con chiunque altra naturalmente e a seconda delle molecole che le incontra fa reazioni chimiche diverse come risultato se io prendo un insieme di molecole indipendenti e le metto nello stesso ambiente ripeto per esempio un reattore chimico industriale queste le fanno di tutti i colori e quindi il risultato finale è un magma di specie molecolari diverse dopodiché per l’imprenditore chimico che ha messo su quel reattore chimico industriale c’è l’ultimo stadio del processo che è quello di estrarre da questo magma la specie molecolare voluta e buttare via tutto il resto e questo è all’origine del problema grave dal punto di vista dell’ecologia dei rifiuti chimici industriali perché? Perché quando un insieme di molecole interagisce non fa soltanto la reazione che noi auspichiamo per i nostri scopi pratici ma ne fa tante altre e i risultati di queste altre interazioni dà luogo a specie molecolari non volute che quindi vanno eliminate quindi l’estrazione della specie molecolare voluta è la parte finale ineliminabile di ogni processo chimico industriale 

Se adesso passiamo invece alla chimica del vivente vediamo che questo problema non è così grave come nel caso della chimica industriale perché? Perché la quantità di rifiuti chimici cioè di specie molecolari non volute che si produce all’interno di un processo biologico è molto piccola cioè è come se le molecole quando sono all’interno di un organismo vivente da poligame che erano diventano monogame o quasi almeno monogame all’interno di un certo ciclo biologico cioè in ogni ciclo biologico le reazioni seguono dei codici chimici di cui il più noto è il primo a essere stato scoperto è il codice genetico ma non è l’unico c’è il ciclo di Krebs cioè in tutti i processi poniamo la respirazione visto che citavo Krebs le molecole la molecola “A” data incontra interagisce solo con la molecola “B” e non con le altre molecole che pure sono compresenti le quali entrano in gioco secondo un ordine spaziale e temporale ben preciso allora la domanda sorge spontanea qual’ è la dinamica fisica che dà luogo a questo ordinamento? cioè come mai la molecola A interagisce se la fa in linguaggio volgare soltanto con la molecola B e se per avventura la molecola C gli passa davanti come è possibile all’interno di un regime diffusivo in cui le molecole si muovono in modo indipendente dice no, tu no io sono già fidanzato con B con C non ho niente a che spartire questa è una metafora per esprimere però qualcosa che accade cioè qual è la base fisica la legge fisica che fa sì che la molecola A interagisca selettivamente con la molecola B e non con la molecola C questo è un problema che si presenta alla biochimica adesso vediamo nell’armamentario perché io vi propongo un approccio conservatore un approccio in cui farò uso soltanto delle leggi note della fisica e non farò riferimento a ipotesi ancora da scoprire nell’armamentario dei concetti conosciuti della fisica esiste qualcosa che ci può aiutare a risolvere questo problema la risposta fortunatamente è positiva gli autori di questa risposta hanno ricevuto all’inizio del 2000 quindi una decina di anni fa il premio Nobel.

 La metodica da loro suggerita è già in uso comincia a essere in uso nella chimica industriale e si fonda sul seguente chiamiamolo teorema dell’elettrodinamica il teorema è il seguente supponiamo di avere un campo elettromagnetico esteso cioè che riempie una certa regione dello spazio che oscilli con una certa frequenza F0 supponiamo che dentro la regione occupata da questo campo ci siano due molecole A1 e A2 una che oscilla con frequenza F1 l’altra che oscilla con frequenza F2 bene, stando così le cose il campo prodotto da ognuna delle due molecole interagisce col campo di background preesistente e da luogo a un’interazione la quale da luogo a una forza attrattiva o repulsiva dipenderà, adesso lo vedremo dalle frequenze tra le due molecole il cui risultato finale è il seguente però quindi veniamo al concreto se le tre frequenze sono diverse tra di loro questa forza è molto piccola e quindi in prima approssimazione la possiamo trascurare perché è più piccola di tutte le altre forze che entrano in campo in particolare le forze statiche tra molecole però con una significativa eccezione se le tre frequenze sono uguali adesso chiarirò cosa vuol dire uguali se le tre frequenze sono uguali le due molecole si attraggono con una forza molto grande a una distanza anch’essa grande la distanza è l’estensione del campo elettromagnetico cioè se le due molecole stanno dentro il campo elettromagnetico e questo campo elettromagnetico è esteso il range della forza con cui le due molecole si attraggono è uguale alla taglia di estensione del campo elettromagnetico quindi questo vuol dire che le due molecole per interagire non hanno bisogno di arrivare a un contatto intimo come è inevitabile se uno immagina una dinamica che si fonda sul moto casuale delle molecole quindi il regime diffusivo sul fatto che le molecole hanno una certa chance di collider di urtarsi e una volta che entrano in intimo contatto le forze a corto range responsabili dell’interazione chimica entrano in gioco e assicurano il contatto naturalmente se il meccanismo alla base della biologia fosse questo le reazioni sarebbero estremamente lente mentre noi sappiamo che i processi biochimici sono molto veloci sono più veloci delle corrispondenti reazioni chimiche tra le stesse molecole che accadano in vitro allora cosa è che garantisce questa velocità? il fatto che tra le molecole emergano interazioni a lungo range cioè le molecole le due molecole in questione anche se stanno a distanza di un micron tra di loro però questo micron è riempito dal campo elettromagnetico esterno si attraggono e si attraggono solo se risuonano quindi è come quando uno si chiama col telefonino io posso chiamare col telefonino se faccio il numero giusto una persona che sta a Londra e le altre persone pur esse dotate di telefonino che stanno a Parigi a Bruxelles a Zurigo a Torino eccetera non mi disturbano perché? perché non risuonano col mio telefonino quindi in questo senso questo meccanismo è un meccanismo che spiega uno la selettività degli incontri cioè si incontrano solo molecole capaci di risuonare tra di loro e col campo di background primo punto secondo punto spiegare perché l’interazione può avvenire a distanza cioè questa scelta questa selezione può avvenire anche se le molecole non sono in intimo contatto purché siano all’interno di questo campo di background benissimo questo procedimento viene usato comincia ad essere usato anche nella chimica industriale e corrisponde a questo fatto supponete che io abbia in soluzione per esempio in soluzione apposta un insieme di numerose specie molecolari e io ne voglio estrarre voglio estrarre i componenti solo di una specie molecolare allora sparo dentro questa soluzione un raggio laser che ha esattamente la frequenza di oscillazione della specie molecolare voluta allora le molecole appartenendo a questa specie sono attratte all’interno del raggio laser tutte le altre che non risuonano sono ignorate restano dove erano dove che la pressione di radiazione del fascio laser spinge queste molecole in una certa direzione io le posso raccogliere tra parentesi questo metodo oggi è adoperato allo Salamos per esempio per estrarre l’uranio 235 dall’uranio naturale un tempo si usavano le centrifughe adesso invece si usa si manda un raggio laser che è capace di risuonare col nucleo di uranio 235 ma non con quello dell’uranio 238 e l’uranio 235 viene estratto quindi ormai si tratta di procedure che vengono usate nella pratica la nostra idea che risolve quindi il mistero che vi ho accennato prima è che anche la vita faccia uso di questo meccanismo cioè che attraverso un campo di background di cui ora vedremo quale possa essere l’origine questo campo di background attira le molecole che appartengono che risuonano col campo queste si incontrano tra di loro fanno la loro reazione chimica e a questo punto tutte le nozioni della biochimica sono giuste cioè il problema che deve aggiungermi è come fanno a incontrarsi queste molecole una volta che si sono incontrate i testi di biochimica sono assolutamente giusti si incontrano fanno una reazione chimica e poi che succede? siccome ogni reazione chimica produce in senso algebrico un’energia cioè può emettere o assorbire in senso algebrico libera dell’energia questa energia viene assorbita dal campo elettromagnetico circostante che in conseguenza cambia la sua frequenza cambiando la sua frequenza non attira più le specie molecolari che attirava prima ma ne attira altre per cui abbiamo uno schema dipendente dal tempo uno schema in cui a seconda dello scorrere del tempo ho un insieme che si evolve di reazioni chimiche però a questo punto sorge spontanea la domanda si ma nel caso dell’organismo biologico chi mi da questo campo elettromagnetico di background capisco che negli esempi citati nella chimica industriale questo campo lo fornisco dall’esterno con un portumilaser ma nel caso della biologia chi è che mi fornisce questo campo il quale una volta che è presente ovviamente col valore della sua frequenza di oscillazione variabile nel tempo fa da direttore d’orchestra e quindi decide in ogni istante quali sono le specie molecolari che entrano in gioco e come si attirano un’ultima cosa prima di rispondere a questa domanda che vuol dire che le frequenze sono uguali usando e quindi qua credetemi per fede perché vi cito solo risultate dell’ottica quantistica l’interazione è possibile se la differenza perché in natura è impossibile che due numeri siano esattamente uguali cioè che abbiano tutto l’infinito numero di decimali dopo la virgola uguale cioè a un certo punto ci sarà un decimale che sarà diverso allora dirò che due frequenze sono uguali se la loro differenza è minore del rumore termico cioè di KT cioè se io ho due oscillatori che oscillano con frequenze la cui differenza è minore di KT dato che quando si stabilisce la risonanza il sistema va a un minimo d’energia risparmia energia è dato che in natura esiste il principio che si tende sempre al minimo di energia io dico scherzando dato che io sono napoletano che Dio ha creato il mondo dopo aver passato una settimana in vacanza a Napoli perciò ha enunciato il principio che le configurazioni che la natura genera sono quelle che richiedono la minor quantità di energia allora dato che lo stabilirsi della risonanza produce un minimo di energia è dato che adesso torneremo sull’argomento gli oggetti quantistici perché ormai dobbiamo accertare che la fisica quantistica è la fisica giusta fino a prova contraria gli oggetti quantistici sono capaci di oscillare di fluttuare e quindi fluttuando sono capaci di esplorare le possibilità che gli sono aperte fluttuando le molecole scoprono che c’è una configurazione che assicura un risparmio di energia allora la seguono e dove si appropriano dell’energia necessaria dal rumore termico evidentemente infatti questa è la ragione per cui quando un laser funziona questo è ben noto quando un laser funziona l’ambiente si raffredda perché? perché per funzionare il laser cioè per eguagliare tutte le frequenze che in principio sono diverse e devono diventare uguali ruba energia l’ambiente e quindi lo raffredda questo fenomeno è noto ai tecnici come laser cooling e esiste in natura fa parte della motivazione del premio Nobel per e gli altri l’hanno scoperto quindi vuol dire che quando parlo di risonanza vuol dire che gli oggetti che devono risuonare hanno delle frequenze la cui differenza è più piccola di KT cioè del rumore termico adesso vediamo a chi nel organismo biologico può fornire il campo elettromagnetico di background che è il direttore d’orchestra di tutta questa situazione e la risposta è l’anticipo sono le molecole d’acqua le quali formano e anche questo è un mistero da chiarire la grande maggioranza dei componenti molecolari di ogni organismo vivente cioè dal punto di vista è la massa l’acqua forma è una percentuale tra il 60 e il 70% della massa totale dell’organismo vivente però questo non vuol dire molto questo oggetto perché dal punto di vista del chimico quello che conta è il numero di molecole non qual è la loro massa vi faccio un esempio supponete che io faccio un sistema formato da un sistema ugual numero di molecole A e B un sistema fatto di due specie molecolari e prendo un ugual numero di molecole A e B ma supponete che A pesi 1 e B pesi 10 un’opportuna unità allora se io vado a considerare la massa avrò che A rappresenta il 10% della massa e B rappresenta il 90% ma questo non rende l’idea perché? perché in realtà il numero di A e di B è uguale quindi io devo considerare non la massa ma la concentrazione molare cioè il numero di molecole che ho involto se io passo al numero di molecole dato che la molecola d’acqua è una molecola molto leggera mentre le altre biomolecole sono piuttosto pesanti molto più pesanti della molecola d’acqua il risultato è che le molecole d’acqua sono dell’ordine del 99% del totale delle molecole che ci compongono allora uno si può chiedere e com’è che i biologi sanno tutto dell’1% che comprende acidi nucleici proteine vitamine ormoni tutte le molecole che i biologi studiano e invece il 99% delle molecole è considerato quantité negligible anzi si usa dire che se un certo agente fisico o chimico non svolge un ruolo importante in un processo biologico si dice quella è acqua fresca ti ha dato acqua fresca acqua fresca noi siamo fatti per il 99% di acqua fresca acqua calda acqua a 37° insomma vabbè non so se è fresca o se è calda comunque di acqua e quindi il non è da trascurare ci possiamo chiedere ma perché viene trascurata l’acqua un’ipotesi può essere che dato che nella biologia moderna vige il concetto della chimica come dinamica sottostante la biologia allora si pensa che un componente molecolare è importante se ha una certa reattività chimica cioè se fa delle reazioni chimiche significative mentre dato che l’acqua ha una reattività chimica modesta molto minor si entra nei processi di idrolisi che sono pure importanti però è molto meno importante delle proteine dal punto di vista chimico uno la trascura dicendo non fa grandi reazioni chimiche si ma è il 99% del totale cosa fa allora l’acqua? a questo punto veniamo alla nostra risposta allora insieme a tanti colleghi io sono solo uno dei tanti abbiamo esaminato le proprietà collettive di un insieme di molecole d’acqua e poi è importante la fisica quantistica perché vedete qual è la più fondamentale differenza mi avvio alla conclusione qual è la più fondamentale differenza tra la fisica classica e la fisica quantistica? nella fisica classica gli oggetti sono considerati fondamentalmente inerti infatti non a caso il principio di inerzia è fondamentale cioè si dice che un oggetto purché isolato muta il proprio stato di moto solo se è soggetto a una forza cioè vuol dire che se io non tiro o spingo una data molecola quella si muoverà di moto rettilinea uniforme per l’eternità e quindi non va incontra un’altra molecola gli dico ma io sono fatto di molecole che un giorno quando si sono incontrate come hanno fatto a incontrarsi? o c’è un demiurgo che ha preso la mira e ha deciso fin dall’inizio quindi questa sarebbe una visione provvidenzialistica che le molecole di cui io sono composto si dovessero incontrare un certo momento oppure non c’è soluzione e infatti nell’ambito della fisica classica la vita è un fenomeno incomprensibile perché? perché tutto dipende dalla forza esterna cioè ci vuole un agente esterno l’auto organizzazione non è concepibile e quindi se volete da un punto di vista contrariamente a quello che i filosofi positivisti pensano la fisica classica è inseparabile da una concezione religiosa dell’universo e perché? perché ci vuole il creatore altrimenti se non c’è la forza esterna le molecole non si incontrano e quindi invece nella fisica quantistica gli oggetti non possono non fluttuare cioè la differenza come diceva il mio defunto amico Giuliano Preparata la differenza tra un oggetto classico e un oggetto quantistico è che un oggetto classico è come un alpino sobrio solido sulle sue gambe che può camminare anche su una cresta di montagna senza cadere perché non sbanda invece l’alpino quantistico è lo stesso alpino che però ha bevuto un litro di grano e quindi sbanda oscilla se trova un’occasione di cadere la coglie e siccome cadere vuol dire andare in uno stato di minore energia mentre un sistema classico va in uno stato di minore energia solo se ci sbatte contro un oggetto quantistico lo trova da sé la situazione di minima energia proprio perché oscilla ma siccome gli oggetti fisici sono fatti di cariche elettriche nuclei cioè gli atomi sono neutri ma sono fatti di componenti cariche cioè nuclei elettroni i quali oscillano indipendentemente gli uni dagli altri anche se sono legati da forze quindi stanno vicini però non sono obbligati a muoversi in fase quindi si muove in modo indipendente quindi come risultato le oscillazioni delle molecole producono automaticamente un campo elettromagnetico adesso questo campo elettromagnetico in una prima visione della natura che è durata alcuni decenni nella prima metà del novecento si suppone che si mediassero a zero quindi fossero fluttuazioni che si mediavano a zero e alla fine non producevano niente di importante però nella seconda metà del novecento partendo dal lavoro di alcuni pionieri che poi sono diventati sempre più numerosi e oggi forse se non sono proprio ancora la maggioranza sono comunque un grosso gruppo scoprono che cosa che questi campi non si mediano a zero ma sotto opportune condizioni possono dar luogo a un campo permanente e qua vi cito un teorema che ha all’origine molte persone non uno la persona che gli ha dato la formulazione finale è stato Giuliano Preparata che però non è l’unico autore posso mettere almeno quindici nomi in fila di persone che un pezzo per volta hanno dimostrato questo teorema che discende se volete dalla fisica del laser che dice la cosa seguente se io ho un insieme e poi ve lo mostrerò con una metafora come funziona il teorema richiede la matematica però io mi aiuterò con una metafora per farvelo capire intuitivamente se io ho un insieme di particelle accoppiate col campo elettromagnetico e che oscillano quindi quando la densità supera un certo valore soglia e la temperatura sta al di sotto di un certo valore critico lo stato di minima energia quindi lo stato che il sistema ricopre non è più lo stato in cui queste molecole sono indipendenti tra di loro e hanno una loro individualità ma viceversa è uno stato che nel gergo dei fisici si chiama stato coerente in cui tutte le molecole si muovono a ritmo come in un corpo di ballo formano un’unità perché i vari campi che ognuno emette si saldano tra di loro e danno luogo a un unico campo come nella musica da camera in cui avete diversi suonatori i quali all’inizio suonano in modo indipendente poi si ascoltano gli uni con gli altri accordano le loro emissioni sonore e alla fine esce un concerto armonico questo è quello che accade vi dico come si può immaginare questa cosa e poi finisco perché è chiaro una volta che ho dimostrato che c’è un campo elettromagnetico sottostante poi il mistero della biochimica e dell’ordine biochimico si capisce alla luce del teorema che ho detto all’inizio allora vediamo come accade il processo allora prima cosa osserviamo una dissimmetria che esiste in natura parlo di atomi che magari con le molecole non so è più complicato quanto è grande un atomo? più o meno un atomo è grande alla taglia di un angstrom un angstrom è un centomilionesimo di centimetro quindi la taglia ogni atomo può esistere in più configurazioni cioè gli elettroni il nucleo si possono mettere in diverse configurazioni.

Come se ogni tanto si accendesse una lucetta. La notte classica è la notte nera, che più nera non si può. La notte quantistica è una notte punteggiata da lucette, da lampi.

Questo è bene assodato sperimentalmente. Non vi sto a dare i dati, ma li trovate sui libri di fisica. Questa è fisica ortodossa, ultra ortodossa.

Adesso supponete che l’atomo possa fare a questo punto delle fluttuazioni tra le sue varie configurazioni usando i quanti che escono dal vuoto. Che energia debbano avere questi quanti? La tipica differenza d’energia tra due differenti configurazioni atomiche è dell’ordine di alcuni elettronvolt. L’elettronvolt è l’unità di misura dell’energia atomica.

Allora ci vuole un fotone di alcuni elettronvolt, fissiamo un numero, di 10 elettronvolt per fare avvenire la transizione. Risposta, quanto è grande un fotone di 10 elettronvolt? La grandezza di un fotone è la lunghezza d’onda dell’onda. La lunghezza d’onda è la distanza dentro la quale si può trovare il quanto.

Quanto è la lunghezza d’onda di un fotone di 10 elettronvolt? Risposta, 1200 elettronvolt. 1200 elettronvolt. Cioè lo strumento, il fotone, capace di fare avvenire una transizione dentro un oggetto grande, un angstrom, è 1200 volte più grande dell’oggetto medesimo.

Capite? Questo è molto importante. Perché? Perché un fotone di 1200, grande 1200 angstrom, dentro 1200 angstrom di taglia, quante altre molecole ci stanno? Non ce n’è una sola. Capite? Quindi l’approssimazione di Feynman, per cui si fanno i calcoli considerando una particella e un fotone, corrisponde a una situazione di una particella infinitamente sola.

Ma se io considero che, per esempio, consideri il vapore d’acqua a 100 gradi e un’atmosfera, dentro lo spazio del fotone che vi ho detto ci stanno 20.000 molecole, allora vuol dire che se un fotone emerge dal vuoto non interagisce con una sola molecola, ma interagisce simultaneamente con 20.000 molecole, quindi ha un’azione intrinsecamente collettivizzante. E quindi costringe 20.000 molecole a muoversi a ritmo, a oscillare a ritmo. Capite? Quindi qual è intuitivamente l’origine del teorema che vi ho detto? Sta proprio in questa dissimmetria di taglia tra i fotoni e le molecole.

Come conseguenza se le molecole sono numerose a sufficienza, il campo che corrisponde all’eccitazione di ognuna organizza simultaneamente anche le molecole vicine. Quindi si crea una situazione tipo orchestra da camera, in cui in breve tempo tutte le molecole che stanno in quel volume si muovono a ritmo. Quindi sono passato dal rumore alla musica, dal caos alla danza.

Non ho più un insieme caotico, e questo vi spiega in natura la transizione, perché voi sapete che in natura la materia esiste in vari stati di aggregazione. Ad alta temperatura, quindi quando dobbiamo supporre che questo fenomeno non accada, c’è il gas. La parola gas è la contrazione della parola caos, inventata dall’alchimista olandese Van Elmond nel 600, e lui con la parola gas intendeva un insieme caotico di atomi.

Però se abbassiamo la temperatura e corrispondentemente la pressione, la densità cresce, io posso arrivare alla soglia in cui scatta il teorema, e a questo punto le molecole non formano più un insieme caotico, ma formano un corpo di ballo, cominciano a danzare, oscillando tra due configurazioni diverse, e ho ottenuto il liquido. Sapendo come vanno le cose, vi devo dire che il liquido è quello stato della materia in cui la coerenza coinvolge gli elettroni, cioè la nuvola elettronica attorno ai nuclei, mentre il solido è quando la coerenza coinvolge anche i nuclei. Quindi nel liquido, in particolare nell’acqua liquida che è quella che ci interessa, sono le nuvole elettroniche quelle che oscillano in fase.

L’acqua è speciale, questa è una teoria universale riguardo a tutte le specie molecolari. Che cosa ha di speciale l’acqua? E con questo concludo e vi saluto. Il fatto che sulla base dei calcoli che abbiamo fatto, l’oscillazione avviene tra una configurazione in cui tutti gli elettroni sono strettamente legati ai loro nuclei e quindi ci vogliono 12 elettronvolt e mezzo di energia per tirar fuori un elettrone.

Quindi l’acqua nello stato fondamentale è un ultra isolante, cioè gli elettroni non gli dà neanche a spararla, e invece un altro stato in cui c’è un elettrone per molecola che è quasi libero e ha le soglie della libertà. E questo è quello che c’è di speciale. E quindi la molecola d’acqua e tante altre, tutte insieme, collettivamente oscillano in questa situazione.

Come risultato? Nell’acqua liquida si forma un reservoir di elettroni quasi liberi. Perché? Perché mentre nel gas gli elettroni sono fortemente legati ai nuclei e quindi non c’è modo di farli uscire, nell’acqua liquida invece abbiamo questa situazione. Questa situazione in cui nell’acqua liquida è possibile cedere elettroni.

Infatti tutti i fenomeni di electronic transfer studiati da Marcus, che per questo ha avuto il premio Nobel qualche anno fa, mostrano che nell’acqua liquida esistono elettroni quasi liberi. Addirittura abbiamo collaborato recentemente ad un esperimento in cui facciamo vedere che si può ottenere dall’acqua pura una corrente elettrica. Acqua pura priva di ioni, è ionizzata, quindi non è una corrente ionica.

E del resto, pensate, c’è un fenomeno plateale che mostra questo, che è il fulmine. Il fulmine viene dalle nuvole. Le nuvole sono insieme di goccioline d’acqua pura.

Nelle nuvole non ci sono né idrocarburi né reattori nucleari. Nei nuclei sono goccioline di acqua pura. Eppure da queste goccioline di acqua pura escono, possono uscire in opportune condizioni, scariche elettriche tremende con grande emissione di energia.

Qual è il meccanismo che fa sì che una gocciolina d’acqua, che in principio dovrebbe tenersi stretti i propri elettroni, se le molecole stessero sempre nello stato di minima energia, invece li danno via con così grande facilità e in così gran numero? Questo è possibile solo se c’è un processo fisico che fa sì che un elettrone per molecola diventa quasi libero. E questo processo è l’oscillazione coerente. Infatti, voi mi insegnate che la maggior parte delle reazioni in interesse biologico sono reazioni ossido riduttive, che corrispondono al fatto che c’è un elettrone che cambia casa.

Ci sono molecole che danno via con facilità elettroni. In questo senso, il meccanismo che è stato impropriamente chiamato memoria dell’acqua è il fatto che nell’acqua è possibile accendere oscillazioni elettromagnetiche di frequenza tale che sono capaci di attirare specifiche specie molecolari. Se l’acqua diventa il fondamento di questo campo elettromagnetico di background, lo produce spontaneamente.

In più, grazie al fatto che ci sono questi elettroni quasi liberi, questi elettroni quasi liberi possono ricevere l’energia esterna, l’energia ambientale e da luogo a oscillazioni specifiche che si sovrappongono all’oscillazione coerente, così come preconizzava Prigogine e prima di lui il biologo Zegniorghi. Su questo argomento ho fatto un articolo insieme a un defunto amico qui toscano che si è lavorato a Firenze, Enzo Tiezzi. Abbiamo scritto un articolo su come funziona questo afflusso, questo fatto che la struttura coerente dell’acqua è capace di prendere dall’ambiente esterno dell’energia e trasformarla in energia di oscillazione coerente che da luogo a frequenze di oscillazione specifiche e quindi da luogo a una struttura informativa.

Cos’è la struttura informativa? Che ci dice quali molecole vengono attirate. Cioè ogni frequenza, ogni segnale che corrisponde a un’oscillazione di frequenza ben definita ci dice quale molecola ha quella frequenza di oscillazione e quindi quale molecola viene attirata. Quindi ne concludiamo che i processi molecolari all’interno della materia vivente sono governati da una struttura elettromagnetica formata da oscillazioni di specifica frequenza.

Questa frequenza varia col tempo e da luogo alla scelta di diverse sequenze di molecole che vengono chiamate in gioco. Questa struttura, cioè questo fatto che esiste un governo elettromagnetico della chimica che a sua volta ha influenzato la chimica a medesimo perché quando avvengono le reazioni chimiche la frequenza delle oscillazioni elettromagnetiche cambia. Quindi chimica e elettromagnetismo si intrecciano in questo senso tra di loro.

Nessuna delle due è più importante dell’altra ma cooperano. È stata verificata, l’esperimento di cui parlerà il collega qui vicino da Montagnier, il quale fondamentalmente cosa ha fatto? Ha sospeso in acqua delle sequenze di DNA, le specifiche sequenze. Ha osservato che quando la diluizione raggiungeva certe soglie, cioè, so che il professor Dey è molto interessato a Lord Macy, quindi questo fatto che sto per dire può essere un suggerimento di Lord Macy, cioè se io ho, ogni molecola emette campi di una certa lunghezza.

Se questi campi si sovrappongono tra di loro ci può essere un’interferenza negativa per cui si cancellano, per cui se la concentrazione di molecole è grande allora il risultato è che il segnale elettromagnetico si cancella. Se però la concentrazione scende al di sotto di una soglia, tale fissata da quale fatto? Dal fatto che la distanza tra due molecole vicine è uguale alla lunghezza d’onda del campo elettromagnetico che viene emesso, allora questo fenomeno di interferenza negativa non avviene, le onde si sommano e danno luogo a un effetto elettromagnetico. Quindi c’è un effetto quando la concentrazione è al di sotto di una soglia e questo effetto sparisce quando la concentrazione è al di sopra di una soglia.

Questo è accaduto anche nell’esperimento di Montagnier, cioè lui ha osservato che se le molecole di DNA erano troppo dense, cioè la diluizione non cedeva, non si osservava nessun segnale, ma aggiungendo acqua e quindi aumentando la diluizione si raggiungeva una soglia per cui avendo messo la provetta in una bobina, nella bobina appariva una corrente elettrica che corrispondeva a un campo di una certa frequenza. Adesso, e questo è il punto interessante, si prende questo segnale, lo si manda per via telematica a mille chilometri di distanza in maniera da evitare accuse di contaminazione molecolare. Per esempio da Parigi lo si manda a Benevento, dove è stato riprodotto l’esperimento.

Quindi quello che arriva è un segnale elettromagnetico, perché Internet non trasmette molecole, quindi non ci sono state contaminazioni molecolari, perché l’esperimento numero uno, cioè la captazione del segnale da una sospensione di molecole di DNA sospese in acqua è avvenuto a Parigi. Da lì il segnale captato dalla bobina è stato spedito a Benevento, quindi non è arrivata nessuna molecola, ma sono arrivati questi segnali elettromagnetici. A questo punto, se io a questi segnali elettromagnetici do una bobina all’interno della quale c’è una provetta, dove dentro la provetta c’è dell’acqua pura, adesso dentro quest’acqua pura io faccio cadere un kit PCR, i chimici capiscono di che si tratta, cioè in parole povere, butto nell’acqua i monomeri, le materie prime di cui è fatto il DNA, più il catalizzatore che li fa reagire, tempo qualche ora, compare all’interno di questa seconda provetta esattamente le stesse sequenze di DNA e non altre di quelle che stavano a Parigi e che hanno dato luogo al segnale.

Capite? Cioè vuol dire che è quel segnale elettromagnetico che organizza, nei termini che ho detto all’inizio, la trazione chimica tra le molecole. E questo esperimento è stato riprodotto, oltre che fatto dalla montagna, è stato riprodotto in tre università, è in corso l’esperimento in una quarta e, ripeto, il fatto che la seconda provetta sta a centinaia di chilometri di distanza dalla prima, esclude l’ipotesi che si possa essere trattato di volgare la sporcizia dell’esperimento, cioè di contaminazione molecolare. E va bene, io credo di non avere altro da dire.

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A sostegno della mia teoria f-psicoarchitettura, che derivano da una ricerca che si evolve dal 2000, le cui prime pubblicazioni web risalgono al 2006, propongo la seguente conferenza di 11 anni fa che spiega sperimentalmente, da parte di fisici, la correttezza delle mie intuizioni come psicologa prima e psico architetto poi.

Smart Voice (risonanze acqua-voce)— Emilio Del Giudice, Alberto Tedeschi —

https://www.youtube.com/watch?v=3lLesfHiQWM

Ringrazio molto delle parole gentili, entriamo subito in argomento e cedo la parola ad Alberto Tedeschi che poi è il reale inventore di questo metodo che inizia lui, poi io proseguo. L’acqua, il tema centrale è l’acqua, ma l’acqua di cui parliamo è un’acqua molto speciale, non è l’acqua che ci disseta, l’acqua che troviamo in un normale bicchiere d’acqua, la cosiddetta acqua bulk di massa, ma è l’acqua altamente organizzata della materia vivente e tutta la materia vivente contiene al suo interno moltissima acqua, noi siamo fatti di massa su 70% di acqua, di numero di molecole addirittura quasi 99%, poi tutte le molecole composte con la base di acqua. Se pensiamo a un animale straordinario che vive nei mari che è la la medusa, possiamo capire facilmente quanto l’acqua di questo animale, che è un’acqua gel, infatti in inglese si chiama jellyfish, sia poi così rilevante da un punto di vista addirittura della sua capacità di esprimersi come essere vivente.

Se prendiamo un secchiello da un litro, ci mettiamo dell’acqua di mare, l’acqua è la stessa acqua in cui la medusa nuota e mettiamo anche la medusa stessa vista come acqua, noteremo, e ci sono pubblicazioni al merito, che l’acqua di mare è più sporca dell’acqua della medusa. Cosa significa? Che bisognerebbe un attimo aggiungere nelle ricerche di biologia e di biochimica, non soltanto tutto il mondo materico delle molecole, ma anche, intese non acqua, ma anche soprattutto al ruolo dell’acqua, però se analizziamo l’acqua solo da un punto di vista chimico singolo, non capiamo qual è il suo valore, il suo valore lo capiamo quando l’andiamo a studiare nella materia vivente, è un’acqua altamente organizzata, questo succede perché l’acqua nella materia vivente è soprattutto un’acqua di superficie, un’acqua interfacciale, ovvero è un velo sottilissimo attorno alle superfici biologiche, quindi il DNA, proteine eccetera, e questo è per un principio fisico, essendo superficie caricate negativamente, attraverso degli studi che stiamo facendo, si comincia a capire anche dal punto di vista della fisica perché succede, c’è una auto organizzazione dell’acqua, ovvero quest’acqua diventa coerente, cos’è la coerenza? è quella capacità di avere un ritmo collettivo, come un corpo di ballo che riesce a ballare collettivamente senza collidere, come una marcia militare in cui il passo è costante, questo concetto della coerenza e della fase è un principio base della materia vivente ed è regolato proprio da quest’acqua altamente organizzata. 

Allora, il metodo White si basa su un’osservazione dalla natura, l’elemento vitale più vicino a noi da cui facilmente si può estrarre questo ritmo collettivo è la fotosintesi, quindi attraverso dei processi è stato possibile prendere il ritmo collettivo della materia vivente della fotosintesi e tradurlo in strumenti, quindi in campi elettromagnetici ultra deboli che se vengono dati a un’acqua bulk, come può essere l’acqua di un bicchiere, ne trasformano le sue proprietà, diventa molto altamente coerente, si parla di super coerenza, diventa un’acqua che è molto vicina all’acqua biologica, quindi possiamo avere degli effetti proprio anche clinici sul corpo, semplicemente dando quest’acqua che è una regolazione di ritmo, per cui il ritmo è parte integrante della nostra capacità anche di stare bene.

Abbiamo scoperto che questi segnali dati sotto forma di suono regolano anche la postura, da qui, e qui è lo studio del Dottor Morelli, e da qui la capacità della voce di migliorare notevolmente, migliorare l’efficienza e quindi hanno Colombo e l’Onora Bruni, tutte le applicazioni artistiche. Ricordiamo però che già dieci anni fa, quando eravamo agli inizi delle nostre ricerche in un ambiente anche in cui c’era questa grande novità, c’era l’incontro con del giudice, all’epoca ancora Giuliano Preparata, non si avevano gli strumenti scientifici che siano oggi, c’era molto bisogno di persone che sentissero bene queste cose e vi ricordo che la mia amica Fabrizia Barresi, che è una cantante di jazz, quindi di canto spontaneo, fu la prima in assoluto a utilizzare queste tecniche e mi ha detto Alberto, qui abbiamo qualcosa di nuovo, abbiamo queste espansioni. Quindi un grazie anche a Fabrizia che ora vive a Parigi e ha la sua attività lavorativa in Francia.

Un’unica cosa, e passo la parola a Emilio, è stato possibile registrare che quest’acqua di superficie biologica è un suono, come un… sentite? In laboratorio, questi sono i lavori di Roberto Germano, è stato possibile diciamo sonorizzare questo dialogo dell’acqua di superficie, quindi immaginate noi al nostro interno quanto chiacchiericcio abbiamo, sottile, è un chiacchiericcio che… sono dei grandi chiacchieroni, che ha regolato queste fasi, questi ritmi collettivi armonici, quindi di ritmo altamente organizzato, che hanno sicuramente a che fare anche con lo stato di salute, di malattia, anche di voce più o meno bella e quindi non bisogna uscire dal paradigma fisico oggettivo delle molecole, degli atomi, ma anche integrarsi con un certo ritmo di coerenza di fase. Ecco la parola al professore Emilio Del Giudice. Bene, avete visto che, come è stato detto bene in un intervento precedente, il fenomeno della voce è come la punta di un iceberg, di cui c’è una grande parte immersa.

Noi parliamo, cantiamo come esseri umani complicati, però sotto queste manifestazioni c’è il canto dell’acqua di cui siamo fatti, che scende nelle profondità. 

Entrare in risonanza con queste profondità corrisponde a fare quel lavoro che è stato consigliato, cioè il lavoro di fare contatto con le proprie emozioni più profonde, che emergono dal mondo misterioso delle molecole di cui siamo fatti. Entriamo quindi in argomento.

La moderna fisica quantistica ha mostrato che, contrariamente a quello che affermava la vecchia fisica classica, per cui i corpi erano inerti e potevano cambiare il proprio stato di moto solo quando veniva applicata una forza, invece i corpi tutti sono caratterizzati da fluttuazioni spontanee, cioè c’è un che non richiede sforzo, non richiede apporto di energia da parte di altri corpi. Sono movimenti spontanei che sono quelli che permettono di capire poi il fenomeno più fondamentale della vita, che è il movimento spontaneo, cioè il movimento non forzato, non indotto dall’applicazione di forze. 

Chiaramente questo secondo movimento esiste anche esso, nessuno lo può negare, io posso essere spinto a cadere, però le mie manifestazioni più significative, più profonde, vengono dall’auto-movimento e in particolare la musica, l’espressione artistica, sono l’espressione massima di questo auto-movimento.

Come si genera l’auto-movimento di organismi complessi come gli esseri umani? Partiamo dalle molecole. Ogni molecola ha il suo auto-movimento, cioè ha le sue fluttuazioni spontanee. Sotto opportune condizioni, che sono state chiarificate dalla teoria quantistica dei campi e su cui non mi soffermo adesso, è possibile che sotto queste opportune condizioni queste fluttuazioni si sintonizzino tra di loro.

Cioè la folla delle molecole passa dallo stato di corteo, diciamo, di folla, in cui ognuno si muove per conto proprio, a uno stato invece di corpo di ballo, in cui le molecole sintonizzano i propri movimenti e cominciano a muoversi all’unisono, in fase, come in un corpo di ballo. Così facendo risparmiano energia, perché tutta l’energia che nel precedente stato era dedicata ai movimenti, chiamiamoli volgarmente inutili, quelli così di pura agitazione, adesso questi spariscono e le molecole fanno solo, come in un ballo, fanno solo i movimenti necessari. Quindi lo stato energetico di un corpo che riposa, diciamo, su questo moto collettivo coerente delle molecole, è uno stato con minore energia.

E vi porto subito un esempio di quello che dico. Il computer, a cui falsamente si dà il titolo di migliore modello per capire il cervello, è un oggetto in cui le varie parti coesistono attraverso l’applicazione di forze, quindi richiede energia. Nel massimo supercomputer, nel più efficiente supercomputer che esiste oggi, che esiste in Cina da un anno all’incirca, ogni joule di energia rende possibile l’esecuzione di 10 milioni di operazioni.

Questo è il bilancio energetico di un computer. Il cervello umano con un joule di energia fa 10 alla 14, cioè uno seguito da 14 zeri di operazioni, cioè 10 milioni di volte tanto. Quindi il cervello umano utilizza l’energia delle fluttuazioni spontanee, chiamiamole così, che non costano, mentre il computer è obbligato a usare energia di cui si paga poi la bolletta.

Quindi noi, per le nostre cose, non paghiamo nessuna bolletta. Il nostro cervello, per esempio, è equivalente a un motore di 10 watt, laddove il supercomputer richiede 10 milioni di watt. 

Tutto considerato, il nostro corpo è equivalente a un motore di un centinaio di watt.

Questo è tutto. Perché? Perché i movimenti che noi facciamo sono tutti movimenti spontanei che vengono dalle fluttuazioni quantistiche sincronizzate tra di loro. 

Adesso questa sincronizzazione è una caratteristica universale di tutta la materia, è quella che spiega il passaggio dallo stato gassoso, che è lo stato di massimo disordine, allo stato liquido e allo stato solido.

Nello stato liquido si mettono in fase gli elettroni e nello stato solido si mettono in fase anche i nuclei, oltre che gli elettroni. 

Adesso in tutto questo quadro l’acqua svolge un ruolo particolare, un ruolo peculiare che la rende la sostanza su cui si basa la vita. Perché? Perché nell’acqua questa oscillazione spontanea delle molecole connette uno stato in cui gli elettroni sono fortemente legati ai nuclei e un altro stato in cui un elettrone per molecola diventa pressoché libero.

Quindi l’oscillazione coerente nel caso dell’acqua produce automaticamente come effetto collaterale la creazione di un serbatoio, di un reservoir di elettroni quasi liberi, i quali essendo quasi liberi sono ulteriormente eccitabili. Cioè un aggregato coerente di molecole d’acqua diventa una sorta di aspirapolvere, di vacuum cleaner rispetto all’energia del rumore ambientale. Perché? 

Perché questo rumore ambientale mette in movimento questi elettroni quasi liberi e ne produce a sua volta oscillazioni che possono a loro volta diventare coerenti tra di loro e così via.

Cioè a differenza di tutte le altre sostanze l’acqua è capace di creare una struttura gerarchica ordinata di oscillazioni, cioè le molecole oscillano e diventano coerenti tra di loro producendo dei domini di coerenza, cioè degli aggregati estesi ognuno dei quali ha una quindicina di milioni di molecole. 

I domini di coerenza a loro volta oscillando attraverso le oscillazioni e gli elettroni quasi liberi possono diventare coerenti tra di loro e producono dei super-domini che a loro volta, a loro volta, a loro volta. 

Ognuno di questi livelli di questa gerarchia di coerenze ha la sua nota caratteristica per cui l’insieme di tutte queste oscillazioni diventa un’orchestra.

Ed ecco i suoni che Alberto vi ha fatto sentire, che sono peculiari dell’acqua. Le altre sostanze sono più simili a un diapason perché hanno una sola frequenza di oscillazione, quella che aggrega le molecole in aggregati, dopodiché gli aggregati non oscillano più o oscillano poco. Nel caso invece dell’acqua abbiamo l’emergenza spontanea di un’orchestra.

Adesso, dato che le molecole sono fatte di cariche elettriche, queste oscillazioni sono di natura elettromagnetica, quindi la musica risultante è una musica che implica, ha un doppio aspetto. 

Siccome si muovono corpi materiali, le molecole, sono oscillazioni sonore, però siccome si muovono cariche elettriche anche queste sono oscillazioni elettromagnetiche. Quindi c’è un campo elettromagnetico associato a queste oscillazioni.

Questo campo elettromagnetico, usando i vari teoremi dell’elettrodinamica, si può dimostrare che è capace di guidare le molecole al loro incontro e quindi questo spiega, però questa è una considerazione strana a questa conferenza, cioè spiega i fenomeni somatici. Come fa? Le molecole vengono spinte da questi campi elettromagnetici in modo selettivo agli incontri molecolari, cioè il meccanismo della biochimica come risultato dell’incontro di molecole che si muovono a caso viene sostituito invece dall’immagine di molecole che si muovono guidate da campi elettromagnetici, quindi si muovono in modo non casuale e vanno all’incontro e questo spiega poi tutta la parte somatica su cui non mi soffermo. 

Però queste oscillazioni possono essere considerate in se stesse, come se fossero una musica e la percezione di queste oscillazioni è quella che dà loro le emozioni.

Ecco l’unità psiche, cioè la psiche emerge dal mondo delle molecole come risultato di questa musica, cioè questa materia nel momento in cui si auto organizza, si auto organizza al ritmo di una musica, che è quella che avete sentito, è la musica di un bicchier d’acqua, cioè il bicchier d’acqua non è andato al conservatorio, non ha studiato Beethoven, quindi è meno bravo di Beethoven infatti, però quel suono non è un rumore, è una musica perché? 

Perché facendo l’analisi del suono si vede che le varie frequenze presentano accordi tra di loro, cioè il grafico assomiglia a una partitura musicale. Va bene, allora il fatto che noi abbiamo al nostro livello altamente organizzato una capacità artistica, una capacità estetica, deriva dal fatto che noi siamo la punta massima di organizzazione di un grandissimo numero di questi livelli di coerenza alle quali nell’insieme, l’insieme di tutte queste oscillazioni produce il risultato di un’orchestra. 

Adesso tutto quello che entra in risonanza con questa orchestra nostra interiore ci produce piacere naturalmente perché aumenta la funzionalità del nostro corpo e produce il piacere, quindi cominciamo a capire da dove viene il piacere.

Ci dà piacere tutto quello che risuona col mondo delle nostre oscillazioni interne e diceva il filosofo Schiller che l’esperienza artistica è la risonanza tra un soggetto e un oggetto. Benissimo, questa è la base per fare una teoria oggettiva del soggetto, cioè un dato soggetto risuona con un dato oggetto e quell’oggetto dà piacere al soggetto e quindi appare bello a lui, ecco come la bellezza emerge dal mondo misterioso delle molecole. Adesso se noi rifacciamo contatto con questo mondo misterioso, cioè captiamo dalle profondità dell’acqua come ha fatto Alberto negli anni scorsi, queste oscillazioni profonde che vengono dall’acqua la qualità dei suoni chiaramente migliora e in particolare facendo l’esame della struttura dei suoni si osserva una cosa molto importante.

Mentre in un suono prodotto in modo casuale, per esempio un sasso lanciato nell’acqua, allora che succede? Se analizzo questo suono vedo che la quasi totalità dell’energia è attribuita alla frequenza fondamentale e le armoniche di questa frequenza fondamentale hanno un’energia scarsissima per cui il suono poi rapidamente si dissolve, invece la manifestazione oscillatoria di un insieme coerente è una manifestazione oscillatoria in cui l’energia è ripartita tra tutte le armoniche, cioè non solo la frequenza ma anche le armoniche sono rifornite di energia per cui il risultato è un suono che dura nel tempo, è stabile e ha caratteristiche estremamente profonde. Adesso quando i suoni captati dall’acqua vengono forniti a uno strumento musicale si osserva che la qualità del suono di questo strumento musicale cambia, nel senso che l’energia del sonoro si ripartisce su tutte le armoniche e il suono diventa estremamente più ricco e più stabile. Bene, io concludo qui direi quello che avevo da dire e i nostri amici daranno la manifestazione di quello che vi ho detto.

Devo fare una precisazione, il dottor Marco Morelli c’è un errore nel programma, era segnalato come fisioterapista, in realtà è un medico posturologo e lavora a Ristoli di Bologna. Buongiorno, da come abbiamo sentito i due fisici abbiamo capito in sintesi che come ha scritto Nietzsche qualche secolo fa il suono, la musica è una terapia. Abbiamo svolto una ricerca su 20 pazienti con problematiche posturali di cui sono stati analizzati gli equilibri mediante una serie di esami strumentali, vertebrometria, elettromiografia dei muscoli stomatognatici, termografia, analisi delle funzioni perpercettive.

Si sottolinea che in generale dove si rileva una dismetria, cioè un’alterata simmetria, esiste un’alterazione funzionale della postura, uno scolibrio posturale e un’espressione di un’alterazione dello schema dell’engramma motorio. Gli esami avvolti dai pazienti si vede che la somministrazione di campi coerenti con il suono dei tedeschi emessi tramite questa apparecchiatura comporta un miglioramento della simmetria della postura. Abbiamo preso un iPhone o un iPad sul quale è stato caricato il suono white.

Abbiamo portato a zero il volume, quindi il segnale è subliminale. Il suono è stato applicato in varie metodiche, applicato semplicemente alle orecchie come nel caso si voglia ascoltare la musica, oppure applicato in punti specifici di auricoloterapia, in punti di agopuntura o in i punti riflessologici endorali di Gledisch, autorino tedesco che ha scoperto una somatotopia all’interno del cavo orale. La durata del suono è di pochi secondi per ogni applicazione del trattamento sui singoli punti.

Di 20 secondi se applicata come suono normale. Assieme allo studio strumentale viene eseguito uno studio semiotico dei riflessi a livello dei forami auricolari, cervicali, bacino, rotuli e malleolari, cosa che ortopedici e fisiatri fanno di continuo. Questa analisi qualitativa può rilevare in modo immediato in un ambulatorio mentre seguiamo i nostri pazienti come lo squilibrio viene corretto.

Lo squilibrio è espressione di stress, ho già sentito parlare di stress e quando si vuole se ne parlerà in modo più approfondito, perché lo stress è la causa della dismetria, dell’alterazione posturale, quindi dell’alterazione funzionale muscolare. Non ce n’è stato nessun caso che non ha risposto al segnale sonoro. Tutti i casi hanno dimostrato una tendenza verso il riequilibrio.

Gli esami strumentali hanno dimostrato questo, è stato riferito un miglioramento delle capacità propriocettive, la propriocezione e la percezione del sé. La durata del riequilibrio posturale con un suono è di circa una settimana. Questo esame si chiama vertebrometria, è un esame impostato dalla DIARS, ha una validità medico legale in tutta Europa.

Vedete come dopo l’applicazione del suono la postura di questi signori, e non ve li faccio vedere tutti i venti, la posizione del corpo nello spazio, che in questo caso misuriamo dall’atteggiamento della colonna in toto, è cambiata. La variazione tra il rosso e il blu che vedete prima e dopo è espressione della rotazione dei corpi vertebrali, del tono dei muscoli paravertebrali. I muscoli paravertebrali sono innervati dall’area motoria secondaria, automatica, che non è sensibile al controllo della volontà.

Quindi parliamo di engramma motorio, parliamo di schema motorio. Il suono è in grado di riequilibrare questa componente. Termografia di superficie.

La DIARS ha applicato ad uno studio posturale una termografia. L’esame è estremamente sensibile e rivela che abbiamo un miglioramento, c’è più rosso dopo la terapia, ed è più equilibrato, quindi migliora il microcircolo, il muscolo per funzionare ha bisogno di sangue. Questa è un’elettromiografia di superficie.

Abbiamo unito due esami. Il primo esame è in verde, il secondo è nero. Il verde è l’espressione del muscolo temporale, il rosso è l’espressione del tono elettromiografico del massetere.

Vedete che i segni neri corrispondenti al temporale e masseteri, dopo il trattamento, sono più rilassati i muscoli e più equilibrati. Questa è un’importantissima valenza, non vi rubo tempo, il rapporto propriocettivo del nucleo mesencefalico del trigemino sulla gestione della voce. Questi sono i dati che noi abbiamo raccolto.

L’ultrassuono e riequilibrio dell’engramma motorio. 

Grazie.

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altri ricercatori con teorie simili alla mia

La psicologia è molto complessa non si può improvvisare, non può essere superficiale, la coscienza è delicata e non si può vedere il danno che eventualmente si fa.

CF

La fisica dello stato solido, è la fisica quantistica. Reti neurali permettono di rilevare le correlazioni dei dati negli esempi che diamo ai computer, quello che spiegano le neuroscienze è che il sapore della cioccolata è uguale ai segnali elettrici che abbiamo nel cervello, ma i sentimenti non possono essere uguali a quelli che ci sono nel cervello, dentro di noi abbiamo sensazioni e sentimenti che esperiamo nella coscienza, il cervello trasforma simboli, l’amore per un figlio porta i significato.

 Per esempio il fenomeno Quaglia, che ho sperimentato su me stesso, come il mondo che osserva però dal mio punto di vista, questa esperienza mi ha fatto capire che la coscienza è molto di più di quello che pensavo, sapeva di amore gioia e sensazione di essere a casa, con un valore di realtà cosi potente che non avevo mai esperito prima, quindi ho cercato di capire cosa fosse la coscienza, per 20 anni, e dopo 20 anni di lavoro sono arrivato a dire che la coscienza e il libero arbitrio esistono dall’inizio dell’esistenza dell’universo circa nel 2010, quindi mi dedicai allo studio della cocienza.

Il materialismo dice che la coscienza è un epifenomeno. La realtà è fatta di un aspettos semantico, questo significato è qualcosa che è l’essenza della coscienza, e poi ci sono i simboli il bicchieri, i fotoni che entrano nell’occhio, e la coscienza li trasforma in una esperienza.

Il prof. Dariano ha sviluppato una teoria in cui l’informazione quantistica è una estensione della informazione classica Un bit è una tensione, se raggiunge tot è zero oltre è uno, con il trucco dei bit il computer può manipolare informazioni, il computer quantistico si basa su un quantum bit è rappresentabile come un punto su una superficie di una sfera quindi una direzione nello spazio che richiede un’infinità di stati, quindi un quantum bit è un qualcosa di molto più ricco degli stati di un bit classico che è zero o uno Nel quantum bit si dovrà misurare la direzione e troverà uno se la direzione è quella che ha scelto e zero se è nella direzione opposta, ma la fisica quantistica non dice lo stato che misurerà ma può dire solo la probabilità dello stato che misurerà quindi se è 0.9 sarà nella direzione che ha scelto e 0.1 nella direzione opposta ma la fisica quantistica non predice quello che misurerà la fisica classica predice esattamente quello che misurerà quindi la fisica classica è deterministica nel senso che lo stato successivo deriva dallo stato precedente con una trasformazione univoca, quindi da questo stato a questo stato, quindi è certo che se si parte da questo stato con questa trasformazione si arriverà a questo stato quindi in un sistema classico non può esistere il libero arbitrio perchè è un sistema deterministico cioè il futuro è interamente determinato dal passato e dalle trsformazioni e dalle leggi che descrivono il sistema, Nella fisica quantistica invece questo non avviene, nella fisica quantistica partendo da uno stato può dire solo quali sono gli stati possibili che il sistema si troverà, ma non può dire quale stato si troverà ma solo le probabilità che ogni stato ha di essere osservato il problema della fisica quantistica è che non può determinare, è probabilistica, e indeterministica, perchè poi ci sono degli stati che sono accoppiati come velocità e posizione, che non si può conoscere con precisione tutti e due, si può conoscere uno con precisione e l’altro con pochissima precisione, o viceversa, questo è il principio di indeterminazione di Heisenberg questi due problemi fanno si che nella fisica quantistica sia possibile avere dei sistemi che hanno il libero arbitrio perchè nelle leggi fisiche non esiste nessuna trasformazione che porta da uno stato quantistico a uno stato classico in maniera determinata in maniera algoritmica si chiama collasso della funzione d’onda nella fisica quantistica questa trasformazione che però non c’è nessuna legge che lo determina, quindi la fisica quantistica ha le caratteristiche di descrivere un sistema che può avere libero arbitrio

La fisica quantistica deriva dall’informazione quantistica, quindi l’informazione quantistica è ancora più fondamentale della fisica quantitica siamo arrivati a capire che la coscienza è una proprietà che può essere rappresentata da informazione quantistica e la ragione è un teorema particolare della fisica quantistica che dice che l’informazione quantistica non si può copiare non si può clonare non si può riprodurre, l’informazione classica sappiamo tutti si può copiare, un programma di un computer in un altro compiuter, quindi l’informazione classiaca è copiabile è riproducibile, nella fisica quantistica c’è un teorema che dice che l’informazione quantistica non si può conoscere, ma che senso ha l’informazione che non è conoscibile, il massimo che si può conoscere secondo la fisica quantistica è un bit per ogni quantum bit, dello stato quantistico, e quindi una parte finita di una quantità infinita di possibili stati, quindi è pochissimo quello che si può conoscere da fuori, allora abbiamo detto questa proprieta della fisica quantistica rappresenta una esperienza interiore e che anche la nostra esperienza interiore è privata non è riproducibile, io non posso trasferire a voi quello che provo dentro di me, voi non potete trasferire a me quello che provate dentro di voi, è qualcosa che lo sentiamo dentro di noi ma non lo possiamo esprimere lo possiamo esprimere in simboli ma i simboli sono molto di meno di quello che sentiamo le parole che uso per portare la mia esperienza portano pochissima informazione rispetto a quello che provo dentro di me e che vorrei comunicarvi, e questo è esattamente quello che succede con la coscienza, quindi abbiamo sviluppato la prima teoria della coscienza e del libero arbitrio che ci permette di dire che esistono sistemi quantistici che sono in realtà campi quantistici che hanno coscienza hanno libero arbitrio, e nel momento che hanno libero arbitrio hanno anche una identità propria cioè sanno che l’esperienza che stanno avendo è la loro esperienza e quindi possono dirigere la loro esperienza questo vuol dire che sono autocoscenti, questi sistemi questi campi quantistici sono autocoscienti, possono agire e come agiscono, trasformando informazione quantistica, che è significato, in simboli classici, per essere condivisi quindi queste identità possono conoscere loro stessi comunicando tra di loro esattamente come facciamo ora Ecco l’inizio di una teoria in cui questi enti quantistici sono creati da uno, uno è tutto ciò che esiste e a uno diamo tre proprietà una è olistico cioè non è fatto di parti separabili è dinamico cioè non è mai lo stesso momento dopo momento e vuole conoscere se stesso, quindi uno ha le stesse proprietà fondamentali che abbiamo noi , anche noi siamo olistici, dinamici e vogliamo conoscere noi stessi, quindi partendo da questo principio possiamo ricrearci un modello della realtà, in cui la coscienza e il libero arbitrio sono proprietà fondamentali della natura e spiegano perchè esiste coscienza e libero arbitrio con proprietà che non si possono spiegare con niente di più semplice di queste proprietà esattamente come i fisici ci dicono che le particelle elementari non si possono spiegare con niente di più semplice che le particelle elementari, cioè le particelle elementari sono il punto di partenza di una teoria Siccome le particelle elementari non hanno coscienza e noi siamo coscienti, il materialismo che è basato sulle particelle elementari lascia fuori la cosa più importante della realtà che è che esiste la coscienza e tutti l’abbiamo e tutti ne abbiamo esperienza ed è quella che da valore che da scopo e significato alla nostra vita e all’universo.

È proprio il fatto che noi sappiamo di essere coscienti ma io non posso provare a voi e voi non potete provarlo a me che siete coscienti esattamente come dice la fisica quantistica, che lo stato quantistico non è riproducibile, nessuno può conoscere lo stato se non il sistema che è in quello stato esattamente quello che dice la fisica quantistica, quindi la coscienza dev’essere una proprietà di un sistema quantistico, perchè il sistema quantistico ha esattamente le stesse proprietà, io so di essere cosciente, ciascuno di voi sa di essere cosciente ma non può provarlo, io per voi potrei essere una macchina che imita quello che si chiamano zombie nel gergo filosofico, cioè faccio tutte le cose che faccio ma non sento niente dentro di me, e potrei essere indistinguibile ai voi, la fisica quantistica dice che è impossibile conoscere uno stato quantistico, si può solo conoscere un bit da un quantum bit, se si fa una misura, anch’io che sono in questo stato posso rappresentarvi un bit per ogni quantum bit, ho lo stesso problema non posso trasferire a voi quello che sento dentro di me, la fisica ci dice che la coscienza è questa proprietà privata, questi sistemi che devon essere quantistici, quindi un computer non può essere cosciente, perchè un computer non è un sistema quantistico ma è un sistema classico (binario) quindi io sono cosciente ma la mia coscienza non è nel mio corpo perchè il corpo è un sistema classico è materia è una macchiana quantistica classica ma è una macchina mentre la coscienza deve esistere è una realtà più vasta che contiene la realtà fisica dove il mio corpo esiste, quindi chi sono io veramente sono questo ente cosciente che controlla il corpo il quale a sua volta ha una esperienza basandosi su una informazione che esiste in questo campo, di informazione che esiste nello spazio tempo, ed è una costruzione in gran parte dei sensi e del cervello, i nostri sensi vedono una piccola fetta dei segnali che esistono qui, per esempio in questo spazio ci sono delle micro onde (quelle usate dai telefonini) in questo spazio ci sono 30.000 telefonate e se io invec degli occhi avessi dei cellulari potrei sntonizzarmi su questo spazio e avere comunicazioni però noi non vediamo le micronde, vediamo solo quella piccola fetta di percepibile dai nostri sensi, da 0,4 a 0,8 micron di lunghezza d’onda. Il computer quantistico ha trasformazioni deterministiche però in uno spazio più vasto di questo spazio si chiama lo spazio di Hilbert in questo spazio ci sono delle trasformazioni quantistiche di un sistema che sono deterministiche, allora il computer quantistico può essere cosciente ma non ha libero arbitrio, è cosciente mentre rimane nello stato quantistico che si trasforma, ma quando lo stato quantistico si trasforma in uno stato clasico cessa di essere cosciente, poichè non sa di essere cosciente non può avere libero arbitrio, perchè peraltro la situazione è deterministica, altrimenti potrebbe cambiare lui stesso la trasformazione che fa, tra l’altro non sarebbe più utile come computer se avesse libero arbitrio, noi non siamo costretti a fare queste trasformazioni, abbiamo il libero arbitrio, il corpo, ha le sue costrizioni ma noi come coscienza abbiamo la libertà di decidere, dove oservare e prendere informazioni dall’ambiente, e trasformarle in significato dentro di noi, e quale parte del significato trasformare in simboli clasici, da immettere nel campo delle informazioni, il libero arbitrio non è fare quello che vuoi è decidere semplicemente dove osservare e quale parte del significato trasformare in informazione classica, queste trasformazioni sono libere ci permettono di capire noi stessi e dirigere la nostra esperienza, il computer quantistico può fare più in fretta quello che fa un computer classico, lavorando in parallelo in uno spazio enne dimensionale, come sistema quantistio io sono creato da Uno e continuo ad esistere, e posso essere incarnato in un corpo, che mi permette l’esperienza di questo mondo classico, oppure no. Uno è la totalità di ciò che esiste, e uno è inteso come sistema olistico quindi che non è fatto di parti separabili, una macchina è fatta di parti separabili che interagiscono, quando si toccano, quando comunicano fra di loro ma sono parti separabili, Uno non è fatto di parti separabili, è fatto di parti intero, per esempio il nostro corpo è fatto di milioni di cellule e ogni cellula contiene nel suo intero il genoma dell’uovo fecondato, contiene la conoscienza potenziale di tutto l’organismo, quindi ogni cellula che è nel nostro corpo contiene la conoscenza di tutto l’organismo, è una parte di tutto l’intero, non è una parte separabile nel senso che quella cellula può esprimere aspetti di se che non erano presenti alla sua nascita, in un computer le parti sono separabili e non conoscono nulla del tutto, e al massimo conosce che è aperto o chiuso e non può cambiare durante l’esistenza del computer (del corpo) Noi siamo parti intero di uno della totalità che esiste nei sistemi quantistici che hanno queste proprietà Uno vuole conoscere se stesso questa è una parte in più rispetto che uno deve essere dinamico e olistico, già l’universo descritto dalla fisica quantistica è dinamico è olistico, a queste proprietà si aggiunge che uno vuole conoscere se stesso quando uno conosce se stesso in modo nuovo porta in esistenza un ente coscente che è una parte intero di se perchè non può essere una parte separabile di se, quindi una parte non separabile di se che ha le stesse caratteristiche di uno, che vuole anch’esso conoscere se stesso, ecco che abbiamo queste nuove entità coscienti, che chiamo seiti, che si possono combinare e creare gerarchie di enti coscienti. Prediamo le particelle quantistiche, quindi il campo degli elettroni è coscente come campo, l’elettrone per se non esiste come oggetto questo lo dice la fisica, l’elettrone è uno stato del campo, che non si può separare dal campo, come lo stato di una moneta che può essere testa o croce, è un bit, lo stato di una moneta non si può separare dalla moneta, sono integrali con la moneta cosi gli stati del campo di un elettrone, non si possono separare dal campo sono connessi da dentro, una proprietà quantistica che si chiama entanglement, che non esiste nei sistemi classici, ed è quello che permette di dire che l’elettrone non è cosciente per se’ perchè non è un oggetto non è una cosa separata dal campo, il campo invece è coscente. Particelle virtuali che esistono nel vuoto quantistico, potrebbe essere implicate nella comunicazione coscente fra individuo e individuo, operando nelle particelle elementari all’interno delle cellule, quindi la comunicazione della coscienza dell’essere dell’io che siamo, e il cervello avvengono all’interno delle cellule, non prendendo i segnali elettrici gli spike dei neuroni, i segnali biochimici e cosi via (neuroni a specchio) quello è l’aspetto classico del funzionamento del cervello, il modello dei neuroni a specchio è tipo macchina una visione classica del funzionamento, se fanno da specchio riflettono nella mia coscienza quello che io ho capito nella mia coscienza dell’altro e che poi copio. Ma anche il desiderio di copiare viene dalla mia coscienza, è una libertà un libero arbitrio che esiste nella mia coscienza,

La coscienza è l’aspetto creativo che abbiamo, quindi l’intuizione, l’immaginazione, la visone fanno parte della coscenza anche i sogni fanno parte della coscenza, i sogni li conosciamo attraverso le sensazioni e i sentimenti di quando facciamo il sogno, i sogni sembrano creati dal cervello ma in realtà il cervello non è cosciente, è la coscienza che è coscente, quindi se ci sono segnali nel cercello questi segnali non vengono dai sensi, la coscenza è la sorgente delle esperienze, la sorgente creativa nostra, quindi le intuizioni scientifiche, io le vedo come comunicazioni che vengono da una realtà più vasta, per esempio da un sè più vasto o da altri se che esistono, in questa realtà più vasta da cui emerge questa realtà, della materia che chiamiamo realtà dello spazio tempo, che però devono tradursi in simboli condivisibili, in questo mondo, un invenzione è un altro esempio, inizia nella testa come un immagine, non è ben finita però c’è dentro quell’immagine un significato, molto preciso che uno deve sforzarsi di capire le parti di come è composto e poi costruire e far funzionare quello che ha visto nella propria immaginazione, o nella propria visione, l’invenzione parte dalla mente, finisce nella materia in qualcosa che funziona, non parte da variazioni random e selezione naturale, che non permetterebbero mai di creare un computer, non si arriva a un computer senza sapere prima quello che vogliamo. La fisica si ferma al brdo di quella che è l’esperienza coscente, che non può assolutamente dire nulla può solo dare un simbolo ma quel simbolo non è conoscibile, è uno stato quantistico che non è conoscibile, quindi la rappresentazione dell’esperienza non è l’esperienza, una teoria della realtà non è la realtà, la mappa non è il territorio, la fisica non può spegare il territorio perchè l’ontologia è nel significato, è nell’esperienza cosciente, quella non si può toccare, chat gpt contiene 163.000 miliardi di parametri, che che sono basati su un processo di apprendimento prima autometico, che sono wikipedia, libri scritti e cosi via, quindi su informazioni sostanzialmente corrette, poi su un apprendimento si/no, parola giusta si no, in maniera tale che sembra che chat gpt capisca invece non capisce niente, e infatti ogni tanto dice delle castronate grandissime che noi non diremo mai, altre volte fa dei discorsi che sembrano migliori di quelli dei nostri politici,

Tratto nel 2024 da Federico Faggin fisico (ingegnere imprenditore ricercatore).

Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=eo2_0fgwxJM&ab_channel=CentroSanDomenico

Nota: è incredibile come più persone in posti diversi che non hanno simili backgroud culturali giungano alle stesse conclusioni.

f-psicoarchitettura appunti 27

progetto archifisi

video prima parte

video seconda parte

The ARCHIFISI project was born from the meeting of three professionals, the architect psychologist and psychotherapist Carla Foletto, the engineer and psychologist Mirko Semperlotti and the jurist Francesca Caricato, who decided to collaborate to offer a service oriented to a broader well-being that includes living, the natural environment, the soul and ethics. To do this we thought it would be useful to have a multidisciplinary approach that included our skills but also theoretical physics and botany, to research the deepest reasons that lead human beings to be stressed, dissatisfied, often unable to achieve their own inner harmony. Among the first causes we identified a bad use of technology, a bad relationship with nature and a certain superficiality in ethically understanding the environment in which we live with consequent atrophy of the soul, discomfort of the body and mind. But what is the soul from a scientific point of view? The soul is energetic dynamism, it is possible to verify it by recording thoughts with neuronal recordings that generate impulses, therefore energy, and what does the soul have to do with architecture? This was well known in ancient times, those who built temples and churches with mathematical ratios such as the golden section which are the same as those found in nature. We asked ourselves if it was not the case to understand nature more deeply before designing human habitation, we understood that nature adapts gently to anthropic constructions that respect it, that a dialogue can arise between nature and architecture, a dialogue that is not the projection of our fairy-tale desires on nature, but that is real and concrete communication with nature, a listening to nature to make our soul blossom and live with nature without brutalizing it. We discovered that man is afraid of nature because he projects his intentions of domination and abuse onto natural existence, with ideas such as that nature must be ordered where in reality the disorder is inside the mind of man. We could go on and on about the relationship between man and nature, but we leave you with some images and written words to evoke our project that we have decided to call ARCHIFISI, or the first part of architecture: archi and fysi which means nature. It is curious and very Jungian to discover that archifisi in Welsh means archive, which is also our research, discovering nature, translating it into photographs and adapting human life to nature and not vice versa.

f- psicoarchitettura appunti 26


precedenti considerazioni sull’omeopatia

Il mio interesse per l’omeopatia è nato da una constatazione, circa l’8 % di medici e un numero imprecisato di professionisti sanitari (per es. noi psicologi) e non (per es. farmacisti) che operano nel campo delle medicine non convenzionali, e tutti con lauree scientifiche magistrali, sostiene di aver guarito o visto guarire persone con malesseri vari, con la sola somministrazione di sostanze presenti in natura a una diluizine tale da non essere più misurabili (n° di Avogadro), pertanto per il solo fatto che un disturbo mentale ha la probabilità di estrinsecarsi nell’1-3% della popolazione quidi molto minore rispetto gli esercenti l’omeopatia, dobbiamo escludere con onestà intellettuale che queste persone prendano degli abbagli, e ipotizzare che più facilmente la “medicina dogmatica” non consente aperture a possibilità di cura alternative che possano avere la stessa o maggiore efficacia della medicina tradizionale occidentale, pertanto un lecito sospetto mi venne e fu che la commercializzazione della scienza avesse avviato produzioni di farmaci con interessi economici troppo alti, in termini di PIL, da non poter accettare di essere messa in discussione da nuovi approcci integrati per il ristabilimente e mantenimento della salute umana, quindi ho deciso di approfondire l’omeopatiae non vi nascondo che da subito ho trovato l’omeopatia di una tale complessità da rendermi conto che l’impegno sarebbe stato notevole. 

Nella mia esperienza come psicoterapeuta avevo notato che l’uso di sostanze diluite, come fiori di Bach, sali di Shussler, avevano dato riscontri nei miei pazienti, senza che io dicessi quale sarebbe stato l’effetto atteso, si tratta di botanici, medici che operavano nello stesso periodo storico di Hahnemann.

La mia esperienza, come anche l’osservazione della natura spontanea,  mi ha fatto ipotizzare che queste particelle, diluite funzionino a livello sub-atomico abbiano una identità specifica: “identità energetica”, che va intesa come “una impronta” o una “chiave” unica per la caratteristica di quella particella, queste particelle con l’identità “x” sono collegate fra di loro tramite qualcosa di più reale dalla nostra percezione spazio-temporale, ovvero sono collegate in realtà: in assenza di tempo e di spazio, il collegamento è che “vanno in risonanza” riconoscendosi a vicenda, costituendo un unico individuo, che noi in modo grezzo percepiamo come la persona x, l’animale x, la pianta x ecc…. ogni vivente che noi percepiamo è in realtà costituito da particelle sub atomiche che ne definiscono l’identità, l’impronta, la chiave, queste particelle possono cambiare “di stato” passando in parte nei macrosistemi “materiale, mentale, spirituale”. In questa visione della realtà, terapie come i fiori di Bach, l’omeopatia ecc… nate nel XIX sec. quasi esclusivamente dall’osservazione diretta delle cose percepite (Bach osservava la personalità dei fiori, Hahnemann le modifiche che avvenivano nei ricercatori: sintomi patologici, emozioni, morale, mente, quindi anche aspetti intangibili), e per l’appunto questi approcci scientifici molto ostacolati dalla scienza ufficiale, trovano una spiegazione astratta in questa teoria in quanto mescolando “punti di identità energetica” con l’acqua (rugiada per Bach) trasferiscono “l’impronta” del rimedio nella molecola d’acqua (quindi la sola frequenza non il quanto (prendo a prestito il termine dai fisici), la quale per risonanza la trasferisce nell’abbondante “costitutivo di acqua” di una persona e “questa impronta energetica” rimette in risonanza armonica, quella parte dell’individuo che è andata in “rumore-caos” identitario a causa di una qualche perturbazione interna o esterna di una parte del costitutivo in identità energetica (malattia fisica, disarmonia cognitiva, distruttività). Quindi se l’impronta originaria del costitutivo identitario energetico è invulnerabile (potrebbe essere il quantum), è invece vulnerabile la sua risonanza la sua espressione energetica, almeno, nella dimensione spazio temporale da noi cognitivo – percettivamente coscentizzata (cioè abbiamo esperienza consapevole di quello che ci sembra di vedere e lo definiamo in modo assoluto e semplificato) . Ciò che viene guarito dalle terapie non convenzionali ha probabilmente una natura “sub atomica” immateriale, intangibile, realtà che non possiamo negare in quanto in ogni istante noi pensiamo e sperimentiamo l’esistenza del pensiero pur non vedendolo con i sensi (Cartesio) il pensiero esiste anche se non lo vediamo come anche l’organizzazione identitaria di ogni vivente sulla terra.

In statica ogni forza (x esempio il peso) determina una contro reazione in questo caso abbiamo una risposta energetica in termini quantitativo gravitazionali cioè maggiore e’ l’intensità per esempio il peso, maggiore è la controspinta regolatrice in termini statici, cioè la contro-reazione.

Nell’ omeopatia abbiamo invece una risposta opposta del rimedio (una contro spinta energetica regolatrice) , dato a un soggetto, in termini qualitativi e non per esempio quantitativo-gravitazionali, ovvero è l’impronta energetica a determinare la risposta energetica di opposizione al rimedio, sull’impronta energetica dell’individuo sia esso umano animale vegetale.

La contro-risposta o forza vitale attivata dal rimedio per portare a guarigione una persona, va immaginata in termini di “risonanza-probabilistica” dell’identità energetica che il rimedio omeopatico porta in se, in altre parole l’impronta energetica che nel soggetto malato può essere immaginata come poco definita, offuscata, mentre nel rimedio va immaginata come -un impronta energetica nitida- e questa impronta nitida “viene come spinta qualitativamente” dalla forza vitale del soggetto, determinandone la guarigione, (se si tratta del rimedio adeguato). Ciò che guarisce è il ripristino della memoria impressa nell’acqua dal rimedio, questa “memoria” va immaginata come risonanza (possibilità di manifestarsi), come se fosse un suono esatto, ben modulato privo di “rumore”(entropico) energetico, che suggerisce al corpo la giusta risonanza.

Ora perchè abbiamo “un rimedio individualizzato” che funziona in più persone con gli stessi sintomi e con sintomi diversi? Si tratta di una “impronta energetica di tipo genetico” genetico forse non al 100% in tutti gli individui su cui funziona il singolo rimedio, ma certamente ha notevole affinità, ora immaginiamolo cosi, questo “genoma energetico” può essere il risultato del genoma energetico degli antenati e di tutta quella parte “geno-energetica” che condividiamo nella genetica non energetica con vegetali, animali ecc. Ciò che si disarmonizza potrebbe riguardare l’impronta geno-energetica impressa dai vegetali (policresti) o più specifica in mammiferi che sono più vicini a noi. Certo questo è un costrutto teorico comunque sia,

tutto questo non è comprensibile con un atteggiamento cognitivo sensorial-centrico, ovvero basato sulla nostra percezione sensoriale in quanto questi fenomeni non sono percepiti dai sensi, ma sono intangibili, per alcuni percepiti dall’anima, ma non oggettivabili, per quanto la scienza moderna con il sistema verificazionista (tangibile verificabile con i sensi) ha sicuramente distinto la fantasia il pregiudizio la suggestione, dalla realtà scientifica, ad oggi questo tipo di scienza ha assunto un atteggiamento cognitivo troppo preponderante e supponente che rischia di farci deviare dalla verità scientifica, per quanto ci è possibile capirla con l’intelletto la sensibilità psichica e molta onestà intellettuale.


f-psicoarchitettura appunti 25

In statica ogni forza (x esempio il peso) determina una contro reazione in questo caso abbiamo una risposta energetica in termini quantitativo gravitazionali cioè maggiore e’ l’intensità per esempio il peso, maggiore è la controspinta regolatrice in termini statici, cioè la contro-reazione.

Nell’ omeopatia abbiamo invece una risposta opposta del rimedio (una contro spinta energetica regolatrice) , dato a un soggetto, in termini qualitativi e non per esempio quantitativo-gravitazionali, ovvero è l’impronta energetica a determinare la risposta energetica di opposizione al rimedio, sull’impronta energetica dell’individuo sia esso umano animale vegetale.

La contro-risposta o forza vitale attivata dal rimedio per portare a guarigione una persona, va immaginata in termini di “risonanza-probabilistica” dell’identità energetica che il rimedio omeopatico porta in se, in altre parole l’impronta energetica che nel soggetto malato può essere immaginata come poco definita, offuscata, mentre nel rimedio va immaginata come -un impronta energetica nitida- e questa impronta nitida “viene come spinta qualitativamente” dalla forza vitale del soggetto, determinandone la guarigione, (se si tratta del rimedio adeguato). Ciò che guarisce è il ripristino della memoria impressa nell’acqua dal rimedio, questa “memoria” va immaginata come risonanza (possibilità di manifestarsi), come se fosse un suono esatto, ben modulato privo di “rumore”(entropico) energetico, che suggerisce al corpo la giusta risonanza.

Ovviamente tutto questo non è comprensibile con un atteggiamento cognitivo sensorial-centrico, ovvero basato sulla nostra percezione sensoriale in quanto questi fenomeni non sono percepiti dai sensi, ma sono intangibili, per alcuni percepiti dall’anima, ma non oggettivabili, per quanto la scienza moderna con il sistema verificazionista (tangibile verificabile con i sensi) ha sicuramente distinto la fantasia il pregiudizio la suggestione, dalla realtà scientifica, ad oggi questo tipo di scienza ha assunto un atteggiamento cognitivo troppo preponderante e supponente che rischia di farci deviare dalla verità scientifica, per quanto ci è possibile capirla con l’intelletto la sensibilità psichica e molta onestà intellettuale.

f-psicoarchitettura appunti 24

Sulla vulnerabilità e invulnerabilità dei sistemi identitari complessi.

Secondo questa teoria “fisico-psico-architettuta”, il funzionamento energetico dell’intangibile “identità energetica”, influenza il tangibile “sensi+elaborazione cognitiva della percezione”, e va immaginato come qualcosa di infinitesimale molto piccolo (su cui sta studiando la fisica sub-atomica) quindi già la “dimensione” filtra ogni interferenza riducendo la casualità in termini di vulnerabilità.

Io ipotizzo che queste particelle sub-atomiche abbiano una identità specifica: “identità energetica”, che va intesa come “una impronta” o una “chiave” unica per la caratteristica di quella particella, queste particelle con l’identità “x” sono collegate fra di loro tramite qualcosa di più reale dalla nostra percezione spazio-temporale, ovvero sono collegate in realtà: in assenza di tempo e di spazio, il collegamento è che “vanno in risonanza” riconoscendosi a vicenda, costituendo un unico individuo, che noi in modo grezzo percepiamo come la persona x, l’animale x, la pianta x ecc…. ogni vivente che noi percepiamo è in realtà costituito da particelle sub atomiche che ne definiscono l’identità, l’impronta, la chiave, queste particelle possono cambiare “di stato” passando in parte nei macrosistemi “materiale, mentale, spirituale”. In questa visione della realtà, terapie come i fiori di Bach, l’omeopatia ecc… nate nel XIX sec. quasi esclusivamente dall’osservazione diretta delle cose percepite (Bach osservava la personalità dei fiori, Hahnemann le modifiche che avvenivano nei ricercatori: sintomi patologici, emozioni, morale, mente, quindi anche aspetti intangibili), e per l’appunto questi approcci scientifici molto ostacolati dalla scienza ufficiale, trovano una spiegazione astratta in questa teoria in quanto mescolando “punti di identità energetica” con l’acqua (rugiada per Bach) trasferiscono “l’impronta” del rimedio nella molecola d’acqua (quindi la sola frequenza non il quanto (prendo a prestito il termine dai fisici), la quale per risonanza la trasferisce nell’abbondante “costitutivo di acqua” di una persona e “questa impronta energetica” rimette in risonanza armonica, quella parte dell’individuo che è andata in “rumore-caos” identitario a causa di una qualche perturbazione interna o esterna di una parte del costitutivo in identità energetica (malattia fisica, disarmonia cognitiva, distruttività). Quindi se l’impronta originaria del costitutivo identitario energetico è invulnerabile (potrebbe essere il quantum), è invece vulnerabile la sua risonanza la sua espressione energetica, almeno, nella dimensione spazio temporale da noi cognitivo – percettivamente coscentizzata (cioè abbiamo esperienza consapevole di quello che ci sembra di vedere e lo definiamo in modo assoluto e semplificato) . Ciò che viene guarito dalle terapie non convenzionali ha probabilmente una natura “sub atomica” immateriale, intangibile, realtà che non possiamo negare in quanto in ogni istante noi pensiamo e sperimentiamo l’esistenza del pensiero pur non vedendolo con i sensi (Cartesio) il pensiero esiste anche se non lo vediamo come anche l’organizzazione identitaria di ogni vivente sulla terra.

f-psicoarchitettura appunti 23

Aggiungo questo negli appunti di base, dopo aver ascoltato alcune precisazioni di Corrado Malanga chimico, che riguardano alcune posizioni della fisica moderna.

In merito la mia psico-teoria, che ritiene necessario inserire il concetto di identità energetica (quindi di natura psicologica) nella costruzione di un modello fenomenico di realtà, per la parte non quantificabile ne qualitativamente dimostrabile, in modo empirico-tangibile.

Fra le caratteristiche dell’epressione energetica identitaria (vedi appunti precedenti) vanno certamente inseriti i fenomeni entropici (orientamento verso il caos o verso l’ordine) la dove un individuo costituito da una complessa rete di unità energetiche (vedi appunti precedenti), sia esso di natura animale o vegetale, esiste in una modalità “quantistica verticistica” con maggiore intensità energetica, e diminuito “movimento auto percepito”; la dove il movimento auto-percepito è maggiore in individui umani e in genere animali dotati di diminuita intensità energetica, con conseguente movimento e auto percezione di spazio, mentre maggiore è l’intensità energetica per gli individui vegetali che ci appaiono fermi nello spazio. In altre parole gli umani e gli animali che si muovono in una autopercezione dello spazio, sono orientati più verso il caos entropico, con elevata probabilità casualistica, mentre le piante e la natura che ci appare ferma, sono dotate di maggiore intensità energetica (verticismo quantistico) minore possibilità di “libertà di movimento energetico” e orientamento “all’ordine entropico” che noi percepiamo come uno stato di stasi che ci appare come uno stato di “morte” in quanto privo di movimento. In realtà come delineato nei precedenti appunti si tratta di variazione di un processo “di stato energetico” dotato di due poli, uno di tipo autodistruttivo e uno di tipo “piena realizzazione energetico individuale” come descritto in molte teorie e correnti di natura spirituale. A mio parere la mancata realizzazione energetico spirituale coincide con il massimo del disodine entropico, dell’identità energetica a livelli minimi di intensità, mentre al polo opposto abbiamo “espressioni d’identità energetica molto intensa, e entropicamente ordinate ossia perfette” come per esempio Cristo, che è a sostegno dell’orientamento religioso della maggior parte della popolazione mondiale, che ha sclo liberamente il proprio orientamento spirituale. Nessuna identità energetica si estingue in modo definitivo, in linea con il principo di conservazione dell’energia, ma l’espressione energetica identitaria e quella neutra, può variare su un continum da uno stato di caos estremo a uno stato di realizzazione energetica perfetta. Qui sta il principio terapeutico, per cui in una energia entropicamente ordinata come quella delle piante e della natura c’è il potere terapeutico di guarire identità energetiche disordinate e caotiche più presenti nelle espressioni energetiche che appaiono in movimento (umani, animali, insetti, microbi…), e una tendenza al disordine entropico (distruttività) di perturbare l’ordine naturale delle cose con la sua massima espressione nell’antropizzazione umana. Il tutto vede l’acqua come indispensabile vettore di informazione assieme ai fotoni.